Unità 8 L’ECUMENE ROMANA

I SAPERI FONDAMENTALI

LA SINTESI

 L’ESPANSIONE DI ROMA NEL MEDITERRANEO

Dopo aver conquistato quasi tutta la penisola, nel III secolo a.C. Roma consolidò il sistema di sfruttamento dei territori italici e diede avvio all’espansione marittima nel Mediterraneo, ancora controllato dai regni ellenistici a Oriente, dalle colonie greche in Sicilia e dai Cartaginesi in buona parte dell’area occidentale.
La ricchezza dei Romani si basava ancora essenzialmente sulla produzione agricola dei grandi latifondi, ma attraverso il controllo delle rotte marittime Roma mirava a conquistare anche la supremazia dei traffici commerciali, fino a quel momento dominati soprattutto da Cartagine.


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 LE GUERRE CON CARTAGINE

L’espansione romana nel Mediterraneo rese inevitabile lo scontro con Cartagine, che si rivelò anche un conflitto tra due civiltà profondamente diverse tra loro. Cartagine era guidata da un’oligarchia mercantile e basava la propria forza su un esercito di mercenari, mentre Roma era guidata dall’élite senatoria dei proprietari terrieri e prevedeva la partecipazione di tutti i cittadini al servizio militare.
La prima guerra punica (264-241 a.C.) si svolse prevalentemente sui mari che circondano la Sicilia e terminò con la conquista definitiva dell’isola, che divenne la prima provincia romana, dopo la battaglia delle isole Egadi (241 a.C.). Grazie alla loro supremazia marittima, i Romani sottomisero anche la Sardegna e la Corsica tra il 238 e il 237 a.C., mentre sulla terraferma estesero i propri domini sulla pianura padana (232 a.C.) e sull’Illiria (229 a.C.).
Dopo aver perso l’egemonia marittima, i Cartaginesi, guidati da Annibale, rivolsero i propri sforzi all’espansione territoriale nella penisola iberica: la conquista della città di Sagunto, alleata di Roma, provocò tuttavia l’inizio della seconda guerra punica (218-202 a.C.). Giunti in Italia attraverso le Alpi, i Cartaginesi vinsero ripetutamente i Romani e inflissero loro una durissima sconfitta a Canne, in Puglia, nel 216 a.C. Grazie alla supremazia marittima, però, Roma portò la guerra direttamente in Africa, minacciando Cartagine. Annibale fu allora richiamato in patria, ma venne definitivamente sconfitto a Zama (nel 202 a.C.) dal console Publio Cornelio Scipione, detto per questo motivo “l’Africano”.
Sconfitti i Cartaginesi, Roma iniziò a espandersi nel Mediterraneo senza trovare più ostacoli. Tra il 149 e il 146 a.C. i Romani sottomisero il regno di Macedonia e la Grecia e, inoltre, approfittarono del conflitto tra Cartaginesi e Numidi, in Africa, per scatenare la terza guerra punica (149-146 a.C.), che terminò con la distruzione di Cartagine e la creazione della provincia d’Africa.
Negli anni successivi, con la sottomissione dell’Asia minore (129 a.C.) e della Gallia Narbonese (123 a.C.), Roma divenne padrona incontrastata del Mediterraneo.


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 LE RIFORME DEI GRACCHI E L’INIZIO DELLE GUERRE CIVILI

Tra il 133 e il 123 a.C., i tentativi di riforme sociali attuati dai tribuni della plebe Tiberio e Caio Gracco furono soffocati nel sangue dall’aristocrazia romana. Di lì a poco iniziò un lungo periodo di contrasti civili, in cui ebbero un ruolo determinante i generali dell’esercito. Agli inizi del I secolo a.C. Roma fu sconvolta dalla rivolta degli alleati italici (91-88 a.C., la cosiddetta “guerra sociale”) e dalle guerre civili tra il partito dei popolari, guidato da Caio Mario, e quello degli ottimati, capeggiati da Lucio Cornelio Silla, che impose a Roma la propria dittatura tra l’82 e il 79 a.C.


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 DAL PRIMO TRIUMVIRATO ALLA VITTORIA DI OTTAVIANO

Le guerre civili proseguirono anche nei decenni successivi e favorirono l’ascesa di tre ambiziosi generali: Pompeo, Crasso e Cesare; nel 60 a.C., grazie al loro potere militare, essi strinsero un patto per la spartizione del potere, il triumvirato, con il pretesto di restaurare la stabilità della repubblica.
Alla guida delle sue legioni, tra il 58 e il 52 a.C. Cesare conquistò tutta la Gallia. Temendo che egli acquisisse un potere eccessivo, il senato lo destituì e assegnò il consolato a Pompeo. Cesare, però, dopo essere entrato in Italia in armi e aver imposto la propria elezione a console, sconfisse il suo avversario a Farsalo (in Grecia), nel 48 a.C.
Con la dittatura a vita, Cesare assunse pieni poteri e promosse una serie di riforme sociali e istituzionali. Nel 44 a.C., però, fu assassinato da una congiura guidata da Bruto e Cassio.
I suoi principali seguaci, Ottaviano (nipote e figlio adottivo), Lepido e Antonio formarono un secondo triumvirato (43 a.C.) e sconfissero i cesaricidi a Filippi (42 a.C.).
A questo punto si scatenò la lotta tra Ottaviano e Antonio. Quest’ultimo fu definitivamente sconfitto nella battaglia di Azio nel 31 a.C.


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Terre, mari, idee - volume 1
Terre, mari, idee - volume 1
Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana