2. La civiltà micenea
Tra il III e il II millennio a.C. la parte continentale della Grecia fu occupata da una popolazione
di lingua indoeuropea che, nella sua successiva espansione, arrivò a colonizzare gran parte dell’Egeo. Delle città fondate da questo popolo – tra le quali Dimini, Tebe, Gla, Argo, Tirinto, Pilo – Micene fu la più importante, tanto che Heinrich Schliemann (1822-1890) – il ricco mercante tedesco appassionato di archeologia che per primo si dedicò agli scavi nella terra ritenuta patria dell’eroe omerico Agamennone – mutuò da essa il nome di Micenei per identificare tutta la civiltà che si sviluppò in Grecia in questo periodo.
Non sappiamo invece come i Micenei definissero se stessi: nell’Iliade di Omero sono identificati come “Achei”, la cui denominazione greca, Achàioi, avrebbe fatto intravedere agli storici una somiglianza con “Akhkhiyawa”, nome forse utilizzato per designare questa popolazione nei testi diplomatici ittiti. Il nome Achei divenne poi sinonimo di “Elleni”, a testimonianza del carattere già propriamente greco di
questa civiltà.
L’ascesa micenea, che si colloca tra il 1600 e il 1450 a.C., corrisponde in parte al periodo neopalaziale di Creta; in questa fase Creta esercitò una forte influenza sui Micenei, sia dal punto di vista economico, sia da quello culturale (nell’ambito della scrittura, della religione, dell’architettura).