La ricerca linguistica

Il secondo Novecento e gli anni Duemila – L'autore: Beppe Fenoglio

La ricerca linguistica

Una dimensione fondamentale del lavoro letterario di Fenoglio è l’assidua ricerca stilistica, che si esprime, sin dalle prime prove narrative, in una tensione verso un’essenzialità e, al tempo stesso, una carica espressiva in grado di riflettere la violenza degli ambienti rappresentati. In alcuni testi in particolare, specialmente nel Partigiano Johnny, questo intenso lavoro sullo stile si estrinseca in uno sperimentalismo linguistico estremamente accentuato, tanto che un autorevole studioso come Gian Luigi Beccaria ha parlato, a proposito di quest’opera, di «una prosa […] frutto di volontà e non di dono: possesso, ricerca, conquista, come dopo un tenace corpo a corpo contro e con la lingua; testimonianza di un dominio cercato e conquistato».

Lo sperimentalismo dell’autore si manifesta, nel Partigiano Johnny, soprattutto in una prosa che tende ad accogliere vocaboli e modi di esprimersi della lingua inglese. L’interesse per la cultura e la letteratura inglesi risale agli anni della scuola, quando il giovane Fenoglio trova nella tradizione anglosassone un modello etico–politico da opporre a quelli proposti dal fascismo. In seguito sarà traduttore di autori come John Donne, Gerard Manley Hopkins, Thomas Stearns Eliot, fino a pubblicare nel 1955 (sulla rivista “Itinerari”) una versione della Ballata del vecchio marinaio del poeta romantico Samuel Taylor Coleridge, mentre altre sue traduzioni usciranno postume.

Il rapporto di Fenoglio con la lingua inglese tuttavia va ben oltre l’attività di traduttore: l’inglese infatti non solo costituisce per lui, lungo l’intero arco della sua produzione, una verifica permanente dell’efficacia e dell’asciuttezza della propria prosa, ma in molti casi diventa la prima lingua della scrittura, nel senso che Fenoglio scrive le prime stesure, totalmente o in parte, in inglese e poi, in un secondo tempo, traduce in italiano.
Ma che tipo di lingua inglese è quella utilizzata da Fenoglio? I critici che si sono occupati di questo aspetto ne hanno messo in evidenza «il forte tasso di arbitrarietà o inventività » (Isella), che lo rende una sorta di privato idioletto ► . Anche l’andamento di certe frasi, modellate sull’inglese, è altrettanto inventivo e personale. In altre parole, per Fenoglio la lingua inglese è insieme un modello e uno stimolo per sviluppare le potenzialità dell’italiano in direzioni diverse da quelle consuete.

Al cuore della letteratura - volume 6
Al cuore della letteratura - volume 6
Dal Novecento a oggi