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Il motivo della vista ha una valenza completamente diversa nelle poesie dedicate alla moglie rispetto a quella che ha nei componimenti per Clizia. Se quest’ultima è caratterizzata da uno «sguardo d’acciaio», penetrante, in cui si riflette la potenza divina, come si legge nella Primavera hitleriana («Guarda ancora / in alto, Clizia, è la tua sorte, […] fino a che il cieco sole che in te porti / si abbàcini nell’Altro», vv. 32–36), la Mosca – a dispetto della sua forte miopia – vede la realtà meglio del poeta, che ne riconosce l’acutezza e la elegge a guida. A chi intenda guardare oltre la superficie delle cose serve più la saggezza che non una buona vista. Forti di questa consapevolezza, il poeta e la moglie scendono le scale della vita sorreggendosi a vicenda.