Al cuore della letteratura - volume 6

Il secondo Novecento e gli anni Duemila – L'autore: Giorgio Caproni

      Dentro il testo

I contenuti tematici

Il motivo del componimento è il viaggio inteso come metafora della vita. Fin dall’inizio sono infatti visibili chiari e precisi significati simbolici: la frase non so bene l’ora / d’arrivo (vv. 4–5) allude all’incertezza di ciascuno sul momento della propria morte; l’espressione Il luogo del trasferimento / lo ignoro (vv. 20–21) si riferisce ai dubbi sul destino umano dopo la fine della vita terrena; la valigia pesante del v. 44 è il bagaglio di esperienze e vicissitudini che ciascuno porta con sé; e così via.
Anche la conversazione descritta ai vv. 32–43 definisce simbolicamente i rapporti che intratteniamo nel corso della nostra esistenza: un intreccio di momenti di finzione ( quell’inventare / facile, nel dire agli altri, vv. 38–39) e di slanci di sincerità (fino a poter confessare / quanto […] mai avremmo osato […] confidare, vv. 40–43), rapporti che comunque non sembrano capaci di rompere del tutto la solitudine di fondo in cui siamo immersi.

La situazione sembra assurda e surreale: il viaggiatore deve scendere dal treno, ma non sa esattamente perché (sicuri segni mi dicono, / da quanto m’è giunto all’orecchio / di questi luoghi, ch’io / vi dovrò presto lasciare, vv. 8–11). Anche questa condizione di indefinitezza, tuttavia, possiede un significato simbolico, rimandando all’oscurità che avvolge l’esistenza umana. Il poeta–viaggiatore fatica a staccarsi dalla vita, giacché apprezza la possibilità di intrattenere relazioni con gli altri (Ancora vorrei conversare / a lungo con voi, vv. 18-19), ma sa che è inutile opporsi al destino, al quale finisce così per rassegnarsi (Ma sia, v. 19), in una disperazione / calma, senza sgomento (vv. 91–92).

Le scelte stilistiche

Il lessico, adeguato ai modi discorsivi richiesti dalla situazione narrativa delineata – un viaggio in treno –, è colloquiale e a tratti burocratico: sintagmi* quali luogo del trasferimento (v. 20) o nuova sede (v. 23), per esempio, appartengono al linguaggio della pubblica amministrazione o dell’esercito. In generale, la lingua si attesta su un livello del tutto convenzionale, come si vede nell’uso di modi di dire piuttosto stereotipati: torno / a dirvi, e di cuore, grazie / per l’ottima compagnia (vv. 65–67); Buon proseguimento (v. 93).

Questo dettato così dimesso determina un sostanziale abbassamento di tono, soprattutto se considerato in relazione alle riflessioni filosofiche contenute nella lirica. Si spiega in questo modo anche la presenza, di norma assai rara in poesia, di elementi fàtici, che stabiliscono cioè un contatto tra il mittente e il destinatario del messaggio: Scusate (v. 44), Vogliate scusare (v. 55), Dicevo (v. 56), Ma, cos’importa (v. 64).

L’abbassamento di tono si accentua nella seconda parte del testo (dal v. 56 in poi) ed è confermato dall’iterazione* – di sapore ironico – del termine congedo, ripetuto per ben sette volte nel corso di due strofe (vv. 68-86). La ripetizione conferisce al testo un ritmo cantabile, quasi da canzonetta*, ma ha anche un importante valore semantico: «il poeta “chiede congedo” non solo ai quattro compagni di viaggio che cita, ma anche ai valori che rappresentano – il dottore la sapienza (intesa come conoscenza intellettuale e non come saggezza), la ragazzina l’amore, il marinaio la pace e la guerra e il sacerdote la religione» (Costa).

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      Verso le competenze

COMPRENDERE

1 Riassumi in circa 15 righe il discorso che il viaggiatore rivolge ai suoi compagni di viaggio.


ANALIZZARE

2 Individua la lunghezza dei versi delle prime quattro strofe e le rime in esse presenti.


3 Quale figura retorica è presente nell’espressione disperazione / calma (vv. 91–92)? Come può essere spiegata in relazione allo stato d’animo del poeta?


4 In un tessuto lessicale prevalentemente dimesso e colloquiale emergono alcuni vocaboli meno comuni e di uso più dotto. Individuali.


INTERPRETARE

5 Quali potrebbero essere – sul piano letterale del viaggio e su quello simbolico della vita – i sicuri segni (v. 8) in virtù dei quali il viaggiatore ritiene che presto dovrà lasciare i suoi compagni?


6 Perché tutto il discorso relativo alla valigia (vv. 44– 55) è posto tra parentesi?


PRODURRE

7 Sembra anche a te – come è parso a qualche interprete – che la leggerezza del tono possa rappresentare una reazione all’angoscia e alla disperazione? Motiva la tua risposta in un testo argomentativo di circa 20 righe.


I grandi temi di Caproni

I luoghi

• poesia strettamente legata ai luoghi in cui ha vissuto l’autore

• paesaggi resi in termini concreti e sensoriali

• amore per Livorno (città delle origini e dei primi affetti) e per Genova (luogo di formazione e contesto di un’epica della gente comune); “fuga” dalla magniloquenza spiazzante di Roma

Le figure femminili

• la madre Anna, figura positiva e piena di vita

• la fidanzata Olga, prematuramente scomparsa, simbolo di una stagione sensuale ma anche dolorosa

• la moglie Rosa (chiamata anche Rina), simbolo delle gioie e delle angustie dell’amore coniugale

Il viaggio

• viaggio come allegoria della vita

• presenza di spazi connessi al viaggiare (scompartimenti di treno, stazioni ferroviarie, bar)

• treno e funicolare come simboli di itinerari obbligati, di cui l’uomo non controlla percorso né fermate

Al cuore della letteratura - volume 6
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