Antologia della Divina Commedia

Divina Commedia 24 Breve pertugio dentro da la Muda, la qual per me ha l titol de la fame, e che conviene ancor ch altrui si chiuda, [22-24] Una stretta (breve) feritoia (pertugio) dentro la Muda, che in mia memoria (per me) si chiama (ha l titol) [Torre] della fame, e che dovrà (conviene) esser chiusa (si chiuda) ancora per altri (altrui), 27 m avea mostrato per lo suo forame più lune già, quand io feci l mal sonno che del futuro mi squarciò l velame. [25-27] mi aveva mostrato attraverso (per) la sua apertura (forame) già più lunazioni (lune), quando io feci il terribile (mal) sogno (sonno) che mi squarciò il velo (velame) del futuro. 30 Questi pareva a me maestro e donno, cacciando il lupo e lupicini al monte per che i Pisan veder Lucca non ponno. [28-30] Questi mi apparve come guida (maestro) e capocaccia (donno), mentre braccava (cacciando) il lupo e i cuccioli (lupicini) verso il (al) monte a causa del quale (per che) i pisani non possono (ponno) vedere Lucca. 33 Con cagne magre, stud ose e conte Gualandi con Sismondi e con Lanfranchi s avea messi dinanzi da la fronte. [31-33] Aveva mandato (s avea messi) davanti (dinanzi da la fronte) i Gualandi con i Sismondi e con i Lanfranchi, con cagne magre, bramose (stud ose) e addestrate (conte). 36 In picciol corso mi parieno stanchi lo padre e figli, e con l agute scane mi parea lor veder fender li fianchi. [34-36] Dopo un breve inseguimento (picciol corso) il padre e i figli mi parevano (parieno) stanchi, e mi pareva (parea) di veder trafiggere (fender) i loro fianchi con le acute (agute) zanne (scane). Giuseppe Diotti, Il conte Ugolino si morde le mani, 1834. 22-23. Muda de la fame: Muda era il nome di una torre appartenente prima al Comune, poi alla nobile famiglia dei Gualandi. Il nome derivava dal fatto che in origine vi si lasciavano le aquile del Comune a mudare , cioè a cambiare le penne. Dopo la morte di Ugolino venne ribattezzata Torre della Fame, e venne usata come prigione fino al 1318. 25-26. m avea mostrato più lune: Ugolino può osservare i cicli lunari da una 118 stretta feritoia e tenere così il conto del tempo trascorso; per questo sa che sono passati già diversi mesi (più lune). 26-27. mal sonno velame: un terribile sogno preannuncia a Ugolino la sua sorte. 28. Questi: l arcivescovo Ruggieri, nel sonno visto come capo di una battuta di caccia. 29-30. monte non ponno: il monte San Giuliano, detto anche monte Pisano. Trovandosi tra Pisa e Lucca, impedisce la visuale tra una città e l altra. 31. magre: e quindi affamate. 32. Gualandi Lanfranchi: tre nobili famiglie ghibelline di Pisa, che Ruggieri convinse a partecipare al tradimento ai danni di Ugolino. 35. lo padre e figli: il lupo e i suoi cuccioli. Nel racconto di Ugolino si fatica a distinguere il sogno (la battuta di caccia e le sue vittime, i lupi) dalla realtà (la prigionia sua e dei suoi figli e nipoti).

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