IL MUSEO OGGI
Attualmente in Italia vi sono circa 1500 musei, gestiti da Enti pubblici (Stato, Regione, Comune) o associazioni e fondazioni private. Hanno carattere artistico, oppure scientifico, tecnologico, etnografico.
I musei d'arte possono essere schematicamente suddivisi in varie tipologie:
- musei archeologici, che raccolgono reperti dalla preistoria all'età tardoantica;
- pinacoteche, dove sono conservate soprattutto opere pittoriche;
- gallerie e musei d'arte, che presentano opere di arte antica e moderna e che a volte sono dedicati solo a una corrente artistica o a un autore;
- centri, spesso dedicati all'arte contemporanea, con spazi destinati a conferenze, spettacoli, concerti;
- gipsoteche, dedicate a sculture e modelli in gesso.
Alle opere conservate nei musei vanno aggiunte quelle che si trovano in palazzi, chiese, monumenti, centri storici, siti archeologici.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali coordina l'azione di conservazione e difesa del nostro patrimonio artistico, esplicando la propria azione attraverso i funzionari delle Soprintendenze regionali, responsabili delle opere d'arte di un determinato territorio. Sono loro a tenere sotto controllo lo stato di salute delle opere, a chiedere finanziamenti per gli interventi di recupero, a gestire i musei.
Gli ultimi anni del XX secolo e i primi del XXI hanno visto nel mondo la realizzazione di nuovi musei d'arte, destinati nella maggior parte dei casi ad accogliere opere moderne e contemporanee. Grazie a stanziamenti multimiliardari, i progetti sono stati elaborati da architetti di fama internazionale, che hanno creato sedi di forte richiamo per il pubblico: molto spesso è proprio l'edificio-museo il vero protagonista, e questo fa passare quasi in secondo piano l'arte custodita all'interno. Il contenitore ha finito per giocare un ruolo altrettanto importante – se non maggiore – del contenuto e della funzione per la quale è stato progettato.
Va sottolineato che i musei non sono più progettati e allestiti come meta di un turismo elitario e di studio, come avveniva fino a poco tempo fa; sono diventati luoghi dove soddisfare la richiesta di cultura ma anche di svago e incontro da parte di un pubblico sempre più numeroso. La linea di tendenza è quella di farli divenire centri polifunzionali dove i visitatori possono diversificare la visita secondo i propri interessi ed esigenze.
Ampi spazi vengono riservati ai servizi aggiuntivi – tra cui sale conferenze, laboratori pedagogici, negozi e ristoranti – in modo da soddisfare soprattutto il desiderio di socializzazione della cittadinanza.