LA “PITTURA D’AZIONE”

  Analisi d'opera attiva >> DAL NOVECENTO A OGGI

LA "PITTURA D'AZIONE"

Nel 1950 il giovane fotografo Hans Namuth realizzò un servizio che ritraeva Pollock all'opera. Questa la descrizione del momento in cui entrò nel laboratorio: "Una tela coperta di colore ancora fresco occupava tutto il pavimento... Il silenzio era assoluto... Pollock guardò il quadro, quindi, all'improvviso, prese un barattolo di colore e un pennello e iniziò a muoversi attorno al quadro stesso. Fu come se avesse realizzato di colpo che il lavoro non era ancora finito. I suoi movimenti, lenti all'inizio, diventarono via via più veloci e sempre più simili a una danza mentre gettava sulla tela i colori..."
Il racconto del fotografo rende bene il concetto di action painting, la "pittura d'azione". Per Pollock la tela non è più uno spazio in cui riprodurre soggetti reali o immaginari, ma un'arena in cui entrare per lasciare affiorare attraverso il gesto le proprie pulsioni interiori. 
L'artista si muove velocemente sulla tela distesa per terra mentre il colore gocciola dal pennello e produce sulla superficie schizzi che formano un groviglio astratto, un'immagine imprevedibile che non dipende né da progetti né da scelte coscienti dell'autore, ma è frutto del caso e di gesti automatici. È questa la tecnica del dripping, che letteralmente significa "gocciolamento".
La tecnica di Pollock ha molto in comune con quella degli indiani Navajo, che realizzano "dipinti di sabbia" muovendosi attorno a una superficie e versandovi sopra sabbie colorate. Si tratta di una forma d'arte legata a finalità religiose o a cerimonie rituali.

AUTORE
TITOLO
DATA
TECNICA
MISURE
COLLOCAZIONE
JACKSON POLLOCK
Reflection of the Big Dipper
1947
dripping 
111x92 cm 
Amsterdam, Stedelijk Museum 

DENTRO LA TECNICA   Il dripping

Per far gocciolare la vernice dal pennello sospeso, Pollock usa materiali piuttosto fluidi, soprattutto smalti sintetici lucidi e opachi, olii trasparenti a volte impastati con sabbia e terra, vernici industriali, che mischia sulla stessa tela per dare diversa consistenza agli intrecci che produce. La velocità e il movimento servono a Pollock per abbandonare ogni controllo e liberare l'energia creativa. In questo modo riprende alcune tecniche sperimentate già negli anni Venti – fra cui il frottage, per esempio – che danno largo spazio al caso e permettono al pensiero di muoversi al di fuori della logica consueta. 

  Arte attiva

Intrecci di colore

MATERIALI:
TEMPERE PRONTE DI VARI COLORI, BICCHIERINI DI PLASTICA, CARTA DA PACCHI, PENNELLI O BASTONCINI DI LEGNO. 


1 Per sperimentare direttamente la tecnica del dripping stendi sul pavimento più fogli di carta da pacchi, in modo da ottenere una larga superficie su cui operare. 
2 Intingi un pennello o un bastoncino nel colore e fallo sgocciolare sui fogli. Se si muove il braccio in modo continuo si ottengono dei filamenti, stando fermi invece il colore forma una pozza. Scegli il ritmo e la direzione dei movimenti, badando solo all'intreccio di colori che si forma sui fogli. 
3 Per riempire l'intera superficie è necessario allungarsi verso il centro. A ogni cambio di colore bisogna far asciugare il precedente.

Art Gallery più
Art Gallery più