DOSSIER: Coppe di Vaphio

   dossier i confronti 

COPPE DI VAPHIO

  • 1500 a.C. ca..
  • oro sbalzato, h 8 cm
  • Atene, Museo Archeologico Nazionale
    Le due celebri tazze d’oro, databili attorno al 1500 a.C., provengono da una tomba a thólos della necropoli reale di Vaphio, antico centro della Laconia. Il ritrovamento congiunto, le dimensioni identiche, la medesima tecnica di esecuzione e la rassomiglianza delle scene che le decorano fanno ritenere che le due tazze siano state prodotte contemporaneamente e che siano da considerarsi complementari. Questi oggetti dimostrano inoltre la grande ricchezza raggiunta dalla civiltà micenea e gli stretti rapporti con la Creta minoica.
    Le coppe sono totalmente realizzate in oro sbalzato con una sola ansa verticale a rocchetto, eseguita a parte e fissata in una seconda fase al recipiente. Il corpo ha forma troncoconica ed è composto da due lamine unite in corrispondenza dell’orlo: quella esterna è lavorata a sbalzo, quella interna è liscia. La scena raffigurata sulla superficie esterna, con alternanza di uomini e animali, va letta come un racconto che inizia su uno dei due esemplari e finisce sull’altro. 

    Coppa con cattura dei tori

    La prima coppa presenta una tumultuosa cattura di tori selvaggi: uno degli animali travolge il cacciatore, il secondo si allunga per incornarlo, il terzo è ormai intrappolato in una rete. Il tutto è reso con una vivacità e un naturalismo sorprendenti. La vegetazione e il terreno alla base, resi con gran dovizia di particolari, completano la scena.

    Coppa con tori al pascolo

    Alla violenza della prima coppa si contrappone qui una scena più pacata, in cui i tori sono ormai domati: un uomo lega una delle zampe posteriori dell’animale con una lunga corda. Altri due bovini (qui solo parzialmente visibili), uno sovrapposto all’altro, danno il senso di profondità della scena, cosi come l’albero posto dietro al toro legato.

    Dossier Arte plus - volume 1
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    Dalla Preistoria all'arte romana