Le due celebri
tazze d’oro, databili attorno al 1500 a.C., provengono da una tomba a
thólos della necropoli reale di Vaphio, antico centro della Laconia. Il ritrovamento congiunto, le dimensioni identiche, la medesima tecnica di esecuzione e la rassomiglianza delle scene che le decorano fanno ritenere che le due tazze siano state prodotte contemporaneamente e che siano da considerarsi complementari. Questi oggetti dimostrano inoltre la grande ricchezza raggiunta dalla civiltà micenea e gli stretti rapporti con la Creta minoica.
Le coppe sono totalmente realizzate in oro sbalzato con una sola ansa verticale a rocchetto, eseguita a parte e fissata in una seconda fase al recipiente. Il corpo ha forma troncoconica ed è composto da due lamine unite in corrispondenza dell’orlo: quella esterna è lavorata a sbalzo, quella interna è liscia. La scena raffigurata sulla superficie esterna, con alternanza di uomini e animali, va letta come un racconto che inizia su uno dei due esemplari e finisce sull’altro.
Le coppe sono totalmente realizzate in oro sbalzato con una sola ansa verticale a rocchetto, eseguita a parte e fissata in una seconda fase al recipiente. Il corpo ha forma troncoconica ed è composto da due lamine unite in corrispondenza dell’orlo: quella esterna è lavorata a sbalzo, quella interna è liscia. La scena raffigurata sulla superficie esterna, con alternanza di uomini e animali, va letta come un racconto che inizia su uno dei due esemplari e finisce sull’altro.