3.  L'ANTICO EGITTO

Sfinge di Giza, 2500 a.C. ca. Giza (presso Il Cairo).

L'EPOCA E LE IDEE

Una civiltà millenaria

Le più remote origini della civiltà egizia risalgono al VI millennio a.C., quando le tecniche agricole già conosciute in Mesopotamia si diffondono anche lungo la valle del Nilo. Nei millenni successivi si sviluppano due regni autonomi, Basso e Alto Egitto, che occupano rispettivamente la parte settentrionale e meridionale della valle del Nilo. I due regni vengono unificati intorno al 3000 a.C., durante l’epoca protodinastica, il periodo in cui governano le prime due dinastie di faraoni, i sovrani assoluti che guideranno l’Egitto per quasi tre millenni.
La civiltà egizia è caratterizzata da una straordinaria continuità nel tempo. La sua lunga storia è convenzionalmente scandita in Regni e "periodi intermedi" (corrispondenti a fasi di decadenza politica). L’Antico Regno (2686-2191 a.C.) e il Medio Regno (2119-1793 a.C.), intervallati dal Primo Periodo Intermedio, sono fasi di grande splendore. La fine del Medio Regno è caratterizzata invece da un indebolimento del potere centrale. Tra il 1793 e il 1550 a.C. (il Secondo Periodo Intermedio) l’Egitto è invaso da popolazioni nomadi provenienti da est, gli Hyksos (termine che significa "capi dei paesi stranieri"), che ne prendono la guida con la XV, XVI e XVII dinastia.

Dal Nuovo Regno all'Epoca Tarda

Con la riconquista dei territori occupati dagli Hyksos inizia il Nuovo Regno (1550-1070 a.C.), con capitale Tebe. Si tratta di un periodo molto florido, caratterizzato da nuovi contatti commerciali con i popoli del Mediterraneo e del mar Rosso e da nuove conquiste militari. L’espansione egizia arriva a interessare i territori della Palestina e della Siria, dove però l’esercito del faraone si ferma di fronte alla potenza dell’Impero ittita (battaglie di Qadesh, 1286-1279 a.C. circa). L’ascesa economica e militare si accompagna anche a una straordinaria fioritura artistica.
Alla fine del Terzo Periodo Intermedio i sovrani della Nubia (regione a sud dell’Egitto, coincidente con l’odierno Sudan), prendono il controllo di Tebe e fondano la XXV dinastia. Essi mantengono il potere fino al 664 a.C., quando il re assiro Assurbanipal conquista l’Egitto e ne affida il governo a Psammetico I. Si apre così l’Epoca Tarda (664-332 a.C.), durante la quale la civiltà egizia vive una nuova fase di splendore.

  › pagina 31   

La società e la religione

All’inizio dell’Antico Regno la civiltà egizia è già formata nelle sue caratteristiche principali, che rimarranno pressoché immutate nel corso dei millenni. Al vertice della società vi è il faraone, rappresentazione terrena della divinità e supremo capo politico, religioso e militare. Al di sotto del faraone si trovano i nobili, i sacerdoti, i militari; scendendo la scala sociale, in posizione intermedia, vi sono i commercianti e gli artigiani; alla base, infine, la grande massa dei contadini e degli operai. 
La religione egizia è di tipo politeistico. Le numerose divinità sono legate alle città in cui è praticato il loro culto e in genere hanno caratteristiche zoomorfe, sono cioè rappresentate con testa di animale e corpo umano. Solo durante il breve regno del faraone Amenofi IV (1351-1334 a.C.) si ha un tentativo di affermazione di un culto monoteistico, attuato con una riforma religiosa che, nell’ottica di indebolire il potere dei sacerdoti, impone il dio Aton come divinità suprema. In suo onore, lo stesso faraone muta il proprio nome in Akhenaton. Il tentativo è effimero – alla morte del faraone il politeismo viene ripristinato – ma, come vedremo, non è privo di conseguenze in ambito artistico.

Cultura, arti e scienze

Di grande importanza, per tutto il corso della storia egizia, sono le credenze relative alla vita nell’aldilà e, di conseguenza, il culto dei morti. Al fine di permettere la reincarnazione dell’anima, il corpo dei defunti è sottoposto alla mummificazione e protetto da un sarcofago all’interno di strutture tombali che, nel caso dei faraoni, assumono dimensioni monumentali.
La cultura egizia si esprime in modo straordinariamente vitale in molti settori, dalla letteratura alle arti figurative e all’architettura, dalla musica all’astronomia e alla medicina. Tra gli aspetti più noti e affascinanti vi è la scrittura. I geroglifici (letteralmente "segni sacri"), utilizzati dal III millennio a.C., sono immagini schematiche che possono essere usate come ideogrammi o come fonogrammi (in alcuni casi indicano infatti un suono invece di un oggetto o di un’idea). La loro conoscenza è riservata agli scribi, membri della classe sacerdotale che rivestono un ruolo sociale importantissimo per la grande rilevanza della scrittura come mezzo di gestione dell’amministrazione statale, e quindi del potere.

Dossier Arte plus - volume 1
Dossier Arte plus - volume 1
Dalla Preistoria all'arte romana