LA RIFRAZIONE
- I corpi trasparenti, come l’aria, l’acqua o il vetro, si lasciano attraversare dalla luce. Quando un raggio luminoso passa da un corpo trasparente a un altro, subisce una deviazione. Questo fenomeno si chiama rifrazione (che significa appunto deviazione) e si verifica perché la velocità della radiazione luminosa è minore nei corpi più densi: poiché corpi diversi hanno densità differenti, passando da uno all’altro la luce
cambia velocità e i raggi subiscono una rifrazione.
- raggio incidente, raggio rifratto e perpendicolare alla superficie di separazione tra i due mezzi si trovano sempre nello stesso piano;
- raggio incidente e raggio rifratto formano sempre angoli diversi con la retta perpendicolare alla superficie di separazione. È per queste ragioni che anche la rifrazione, come la riflessione, inganna i nostri occhi; per esempio un bastone immerso in parte in acqua ci sembra spezzato.
Anche la rifrazione della luce, come la riflessione, segue regole precise. L’angolo formato dal raggio incidente che arriva alla superficie di separazione tra i due mezzi con la perpendicolare alla superficie stessa è sempre diverso dall’angolo formato con la perpendicolare dal raggio rifratto (6). La differenza tra i due angoli dipende dalla differenza di densità tra i due mezzi. Se il raggio luminoso passa da un mezzo meno denso a un mezzo più denso (per esempio dall’aria al vetro), l’angolo formato con la perpendicolare dal raggio incidente è maggiore dell’angolo formato dal raggio rifratto: il raggio luminoso si avvicina quindi alla perpendicolare. Se il raggio luminoso passa da un mezzo più denso a un mezzo meno denso (per esempio dall’acqua all’aria), l’angolo formato con la perpendicolare dal raggio incidente è minore dell’angolo formato dal raggio rifratto: il raggio luminoso si allontana quindi dalla perpendicolare.
Le leggi della rifrazione della luce sono dunque le seguenti: