Quando, lungo il suo cammino, la luce incontra dei corpi, quello che avviene dipende dalle proprietà di questi ultimi. Possiamo distinguere, infatti, corpi opachi, corpi trasparenti e corpi traslucidi.
I corpi opachi, come per esempio un libro, un muro, un tavolo di legno, non si lasciano attraversare dalla luce.
I corpi trasparenti, come il vetro, l’aria, l’acqua limpida e alcune materie plastiche come il plexiglass, si lasciano invece attraversare dalla luce e consentono una visione nitida di quanto sta dietro di loro.
I corpi traslucidi, infine, come la carta velina e il vetro smerigliato, hanno un comportamento intermedio, perché si lasciano attraversare solo parzialmente dalla luce e la visione attraverso di essi non è nitida.
I corpi opachi assorbono gran parte della luce che li colpisce e la trattengono, ma ne diffondono intorno un’altra piccola parte; se così non fosse non li potremmo vedere. Se un corpo assorbisse tutta la luce che lo colpisce, infatti, risulterebbe invisibile, poiché è proprio la luce che rende visibili i corpi illuminati.
La somma della quantità di luce che un corpo assorbe e diffonde è pari alla quantità di energia luminosa che ha ricevuto.
L’energia luminosa assorbita da un corpo si trasforma in calore; è quello che avviene, per esempio, a un oggetto rimasto esposto al Sole. Tutti i corpi assorbono parte dell’energia luminosa che li investe, anche i corpi trasparenti, come possiamo verificare toccando il vetro di una finestra esposta al sole d’estate.