Scienze evviva! - volume 3

    SCIENZE +     Il viaggio dell'energia elettrica

La relazione tra tensione elettrica, intensità e resistenza dei cavi assume una particolare importanza nel corso del viaggio che l’energia elettrica compie dalle centrali elettriche, dove viene prodotta, fino ai luoghi in cui è consumata, come per esempio le nostre case o gli impianti industriali.
Nelle centrali elettriche, l’energia meccanica di una turbina in moto rotatorio viene trasformata da un generatore in energia elettrica. La turbina può essere messa in moto da diversi tipi di energia; le centrali idroelettriche (come raffigurato nel disegno sotto), per esempio, sfruttano l’energia potenziale gravitazionale dell’acqua contenuta in bacini artificiali e convogliata in condotte forzate che la portano fino alla turbina.
Le centrali elettriche sono poste a grande distanza dai luoghi nei quali l’energia elettrica viene consumata. Il problema è quindi farla arrivare dove serve. La corrente elettrica prodotta nella centrale viene fatta passare attraverso un trasformatore che ne eleva la tensione fino a 380-400 000 volt, perché più alta è la tensione meno energia viene dispersa per la resistenza degli elettrodotti, cioè i cavi nei quali la corrente dovrà viaggiare.
Negli elettrodotti la corrente elettrica percorre grandi distanze; una volta arrivata a destinazione, altri trasformatori ne abbassano la tensione a valori che la rendono utilizzabile nelle fabbriche e nelle abitazioni. Quando entra nelle nostre case, la corrente elettrica ha una tensione di 220-230 volt.


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