Unità 11 L’EVOLUZIONE

2 Sulle tracce dell’evoluzione

Esistono prove a favore dell’evoluzione? 
Come nasce una nuove specie? 
Come si scoprono le parentele tra le specie? 


Che l’evoluzione sia un processo da sempre in atto è un dato ormai certo, e le prove in favore di ciò sono molte e inconfutabili. Inoltre esse provengono da diverse discipline scientifiche e tutte convergono verso un unico risultato: il mondo intorno a noi è in continua trasformazione.


  io studio  

I FOSSILI

Una delle prove più evidenti dell’evoluzione è costituita dai fossili, resti organici di varia natura, risalenti a periodi di tempo precedenti al nostro, che si sono conservati naturalmente all’interno di rocce o di altri sedimenti. I fossili possono essere: parti dure, come denti, conchiglie, ossa (3); impronte esterne (in questo caso le parti che le hanno lasciate possono essersi decomposte in vario modo); resti mineralizzati, cioè pietrificati.
Lo studio dei fossili ha permesso di rilevare la grande varietà di specie che ha popolato la Terra dalla sua formazione a oggi, la maggior parte delle quali si è estinta, ossia è scomparsa, a causa dei grandi cambiamenti climatici, geologici, biologici, verificatisi nel tempo.

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Alcuni fossili

Foglia

Conchiglia

Libellula

Impronta di dinosauro

    SCIENZE +     Alberi dalla Preistoria 

In Arizona il Petrified Forest National Park conserva i fossili pietrificati di piante risalenti a circa 225 milioni di anni fa. Questi tronchi, una volta caduti, si sono accumulati nei letti di corsi d’acqua e sono stati via via ricoperti da sedimenti e strati di ceneri vulcaniche: questo ha impedito che andassero incontro a un normale processo di decomposizione. Nel corso del tempo i minerali disciolti nell’acqua e la silice delle ceneri vulcaniche sono stati assorbiti dal legno e si sono progressivamente sostituiti al materiale organico formando cristalli di quarzo.
Più recente è, in Italia, la foresta fossile di Dunarobba (in Umbria), dove si possono osservare resti di conifere risalenti a 3-2 milioni di anni fa. A discapito del nome, il legno di questi grandi alberi (erano simili a sequoie) non si è fossilizzato, ma si è preservato, quasi immutato nel tempo, grazie all’azione di conservazione operata dall’argilla e dall’acqua sotto cui era seppellito (era un’area paludosa), che ne ha impedito la pietrificazione. La presenza di questa foresta nella zona dimostra che a quell’epoca il clima era diverso da quello attuale, più caldo e piovoso.

Scienze evviva! - volume 3
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