Dossier Arte - volume 3 

Dall Accademia al Realismo Corot e la Scuola di Barbizon Théodore Rousseau Il principale animatore della scuola fu il paesaggista francese Théodore Rousseau (Parigi 1812-Barbizon 1867) che nel 1835, vedendo rifiutati i propri dipinti dalla giuria del Salon, decise di stabilirsi a Barbizon e di concentrarsi unicamente sulla rappresentazione della foresta, fissandola nei suoi repentini cambiamenti atmosferici. In una piccola tavola realizzata interamente all aperto, Stagno nella foresta (7), Rousseau gioca ad alternare i riflessi delle pozze d acqua ai toni densi del terreno paludoso. In breve tempo è raggiunto da altri colleghi, tra i quali Camille Corot e Jean-Fran ois Millet, per i quali l esperienza agreste sarà fondamentale nell evoluzione di una personale maniera d intende- re la pittura di paesaggio. Nel 1855, in occasione dell Esposizione Universale di Parigi, i paesaggi di Rousseau ottengono finalmente il successo meritato, sancendo la fortuna della pittura di paesaggio all aria aperta. Fu un cambiamento nella sensibilità collettiva che gettò il seme per lo sviluppo dell Impressionismo. Jean-Fran ois Millet Dopo alcuni anni di formazione a Parigi, Jean-Fran ois Millet (Gréville-Hague 1814-Barbizon 1875) nel 1849 si trasferisce definitivamente a Barbizon, attirato dalle scene di vita contadina ancor più che dal paesaggio. L attenzione che l artista riserva agli umili lo avvicina a una sensibilità realista, alla maniera di Courbet, piuttosto che al puro interesse per il paesaggio tipico dei pittori di Barbizon, con i quali condivide comunque la volontà di una presa obiettiva e vivace del paesaggio. Se però lo sguardo di Courbet è distaccato, Millet dimostra una sincera sensibilità per il mondo contadino che rappresenta elevandolo a soggetto da Salon. „ Le spigolatrici Nel 1857 l artista espone a Parigi Le spigolatrici (8), uno spaccato di vita contadina inserito in una campagna dalla luminosità intensa. Le tre donne intente alla spigolatura la raccolta delle spighe di recupero cadute durante la mietitura hanno i volti scuriti dal sole e segnati dal duro lavoro dei campi. Due di esse sono chine, a sottolineare la ripetitività delle loro azioni, mentre la figura di destra rialza la schiena dopo lungo tempo: grazie ai numerosi disegni di studio, Millet ci restituisce sia lo sforzo sia la lentezza di quel gesto . La linea dell orizzonte, volutamente alta e distante, si perde in una pennellata rarefatta che lascia intravedere gli uomini impegnati nella raccolta del fieno. 7. Théodore Rousseau, Stagno nella foresta, 1859, olio su tela, 39,4x57,4 cm. Boston, Museum of Fine Arts. 8. Jean-Fran ois Millet, Le spigolatrici, 1857, olio su tela, 83,5x110 cm. Parigi, Musée d Orsay. Le tre contadine si stagliano contro lo sfondo con un evidenza plastica raggiunta attraverso un disegno sintetico, combinato a toni cromatici che conferiscono la consistenza tattile del bassorilievo. 99

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri