Dossier Arte - volume 3 

2 L Età Romantica 36. Anton Sminck van Pitloo, L incendio del Teatro San Carlo a Napoli, il 12 febbraio 1816, inizio del XIX secolo, olio su tela, 51x65 cm. Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte. La Scuola di Posillipo: il vedutismo romantico italiano Attorno agli anni Venti dell Ottocento, a Napoli, un gruppo di artisti sviluppa una pittura unicamente di paesaggio che ha per soggetto il golfo e i dintorni della città partenopea e che prende infatti il nome di Scuola di Posillipo. Il termine è coniato, con intento dispregiativo, dagli artisti incardinati nell Accademia napoletana, i quali deprecavano la produzione di paesaggio destinata a soddisfare la richiesta dei turisti a caccia di souvenir. Posillipo quindi, tappa immancabile dell itinerario partenopeo, diviene sinonimo di una pittura facile destinata al mercato dell arte. Anche se in verità i dipinti della Scuola di Posillipo erano destinati a un pubblico poco esigente, il loro modo di rappresentare la veduta fresca, vivida e immediata fu una rivoluzione nella maniera d intendere la pittura di paesaggio. Fattore scatenante nello sviluppo della Scuola di Posillipo fu la presenza in città di Anton Sminck van Pitloo (Arnhem 1790-Napoli 1837), un vedutista olandese che nel 1816 ottenne la cattedra di paesaggio all Accademia di Napoli: egli aprì il proprio atelier agli artisti più giovani e invitò gli allievi a dipingere all aria aperta (36). La Scuola vera e propria nacque attorno al 1820 e tra il 1825 e il 1835 vi aderirono anche numerosi artisti campani come Achille Vianelli (Porto Maurizio 1803-Benevento 1894), Gabriele Smargiassi (Vasto 1798-Napoli 1882), Teodoro Duclère (Napoli 18161867) e, il più celebre, Giacinto Gigante (Napoli 1806-1876). Sulla spinta di Van Pitloo gli artisti di Posillipo misero a punto una pittura che doveva rendere con immediatezza la bellezza e anche l impetuosità del paesaggio. Soprattutto tra gli anni Venti e i Trenta i pittori aderenti alla Scuola svilupparono l elemento del pittoresco, capace di riflettere umori romantici. In realtà, la rapidità di produzione di questi dipinti per lo più di piccole e medie dimensioni proprio per la facilità del trasporto permise un ampia ricerca sul tema del paesaggio, nonché un più rapido aggiornamento alle novità europee, al di là di ogni convenzione accademica. 82 „ Amalfi con mare in tempesta La Scuola di Posillipo poteva dunque dialogare con maggiore scioltezza con gli esiti pittorici di William Turner ( p. 84), che dimorò in città tra il 1819 e il 1828, o di altri artisti stranieri che soggiornarono a Napoli, attirati dalla magnifica luce napoletana. Per dipingere Amalfi con mare in tempesta (37), Gigante siede in cima alla scogliera cercando di catturare ogni possibile effetto luministico del paesaggio durante un temporale: si vedono le nuvole cariche di pioggia all orizzonte, il golfo ancora riscaldato dai raggi solari e un imbarcazione a vela che velocemente cerca di riparare in porto. Gigante recupera la tecnica compositiva dei grandi vedutisti settecenteschi: crea, cioè, una piccola zona d ombra in primo piano che fa da cornice, permettendo all osservatore di muovere lo sguardo scivolando dolcemente verso la luce e soffermandosi di nuovo sul blu dello sfondo. Rispetto ai terribili e sublimi paesaggi del Nord, la natura proposta da Gigante dispiega le sue forze, ma non valica la dimensione della spettacolarità, distante da drammi interiori o profondi simbolismi. Constable: la resa atmosferica del paesaggio Al Salon del 1824, da sempre ritenuto il momento del confronto tra il Romanticismo di Delacroix e il Classicismo di Ingres, il pittore inglese John Constable (East Bergholt 1776-Londra 1837) presenta alcuni dipinti che avranno un peso fondamentale sulla formazione della scuola di paesaggio francese, in particolare della successiva Scuola di Barbizon (1830-1870). Figlio di un facoltoso mercante di grano, Constable si avvicina alla pittura in maniera spontanea e autodidatta guardando alla tradizione della pittura di paesaggio seicentesca, in particolare quella di Claude Lorrain (Chamagne 1600-Roma 1682). Si perfeziona poi nello studio di John Thomas Smith (Londra 1766-1833), colto pittore e collezionista di antichità, che però gli consiglia di restare in affari col padre. Nel 1799 finalmente Constable riesce a imporre la sua iscrizione alla Royal Academy,

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri