Dossier Arte - volume 3 

I maestri e i movimenti del secondo Novecento Azimuth nella capitale danese: nel corso di un evento intitolato Consumazione dell arte dinamica del pubblico divorare l arte , centocinquanta uova sode vengono contrassegnate dall impronta digitale del pollice destro dell artista e poi offerte ai visitatori. L uovo si trasforma in opera nel momento in cui l autore lo firma col suo gesto. La scelta di rendere commestibile il prodotto artistico è motivata dalla volontà di stabilire un contatto più diretto con il pubblico, che cessa di essere soltanto spettatore per diventare anch esso parte del processo creativo. Una delle poche uova rimaste, conservata nella bambagia dentro a una scatola di legno, è quella presente nella collezione del Museo del Novecento a Milano; di fatto essa è al contempo un opera autonoma e la testimonianza di un azione collettiva. L anno successivo, Piero Manzoni realizza le novanta scatole della Merda d artista (55), raggiungendo uno degli esiti più polemici e volutamente paradossali della sua ricerca. Un contenitore cilindrico in metallo, come quello della carne in scatola, contiene i suoi escrementi. Un etichetta dettaglia in quattro lingue il contenuto, il peso e la data di produzione. Ogni Merda viene messa in vendita al prezzo corrente dell oro. Sebbene ancora oggi, a distanza di oltre cinquant anni, non si sappia con certezza che cosa contengano le scatolette (veri escrementi, gesso, carne in scatola?), resta intatto il valore dell operazione di matrice dadaista con cui Manzoni critica e irride il collezionismo e il mercato dell arte dei primi anni Sessanta. Il contenuto non è visibile, ma il significato sta nell idea che induce a riflettere sul mito dell artefice e sui luoghi comuni a esso associati. 54. Piero Manzoni, Uovo con impronta, 1960, uovo sodo, inchiostro, bambagia in scatola di legno, 5,6x7x6,3 cm. Milano, Museo del Novecento. 55. Piero Manzoni, Merda d artista n. 80, 1961, scatola metallica con etichetta, 6x8,5 cm. Milano, Museo del Novecento. 435

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri