Dossier Arte - volume 3 

Il Surrealismo La pittura surrealista e inespressivo; gli edifici sullo sfondo, assolutamente identici, standardizzati, anonimi; una moltitudine di uomini che cammina sospesa da terra, come pioggia caduta dal cielo. Si tratta di figure spersonalizzate e anonime: ciò che le contraddistingue sono la posizione e le proporzioni. Nessun particolare rimanda alla loro individualità. Gli uomini, come i palazzi sullo sfondo, diventano moduli standardizzati: vestiti tutti allo stesso modo, con soprabito nero e bombetta, posti a distanza regolare l uno dall altro. Ciascuno è collocato nel proprio spazio, ad accentuare l assoluta mancanza di comunicazione, di possibilità di relazione. In questa moltitudine il singolo perde la propria unicità, diventando un modulo ripetibile all infinito, che si propaga oltre la dimensione stessa del quadro. L opera racchiude dunque molteplici significati e possibilità di interpretazione. L omologazione, l incomunicabilità e l isolamento di queste figure focalizzano l attenzione sulla condizione dell individuo nella società contemporanea. Questa pioggia umana non è però immersa nella frenesia e nella velocità della città moderna, ma è sospesa in una dimensione onirica, silenziosa, fuori dal tempo, a rimarcare nell osservatore uno strano effetto di depaisement (spaesamento). Il titolo, come spiega lo stesso Magritte, rimanda a un antica e ricca città dell India, palcoscenico ideale per mettere in scena un utopia, un miracolo contemporaneo. „ La camera d ascolto Che cosa ci può essere di più spiazzante di una mela? Nella Camera d ascolto (40) Magritte dilata le proporzioni di una mela verde che riempie interamente la stanza. Il critico David Sylvester, soffermando l attenzione sul carattere claustrofobico del dipinto, scrive: «La stanza non ha lo spazio per nient altro; non è possibile entrarvi. La mela è un invasore, una forza militare d occupazione, un occupante a tutti i costi. Abbiamo subito una perdita di spazio. La mela [...] non solo occupa lo spazio del quadro ma si spinge anche nel nostro spazio, come se minacciasse un assalto . „ Le grazie naturali Il tema della metamorfosi è al centro di molte opere, fra cui si ricorda Le grazie naturali (41), dove le foglie assumono la forma di uccelli pietrificati o, viceversa, gli uccelli prendono la forma delle foglie. Il cielo rosso e blu contrasta con il verde della composizione di foglie e uccelli, dando vita a un atmosfera inquietante. come se il colore rosso salisse dalla terra, da un incendio propagatosi oltre le montagne all orizzonte, a evocare ere primordiali, di grandi rivolgimenti naturali e di metamorfosi di forme e organismi della natura. 40. René Magritte, La camera d ascolto, 1958, olio su tela, 38x46 cm. Collezione privata. 41. René Magritte, Le grazie naturali, 1963, olio su tela, 55x46 cm. Bruxelles, Collezione privata. 355

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Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri