il Punto su... La Metafisica

il Punto su La Metafisica La pittura metafisica diviene una vera e propria corrente nel 1917 a Ferrara, con l incontro dei pittori Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Carlo Carrà, Giorgio Morandi e Filippo de Pisis. Si tratta di una pittura che vuole indagare il senso nascosto della realtà fisica, generando spaesamento, enigma e mistero; dal punto di vista stilistico, presenta contorni perfetti, ombre nette e colori piatti, in uno spazio definito prospetticamente. Le opere di Giorgio de Chirico (1888-1978) degli anni 1910-1915 contengono già molti elementi che diventeranno caratteristici della pittura metafisica: l artista può quindi essere considerato il caposcuola ed esercita un vasto influsso sull arte del proprio tempo. Tra le prime opere di De Chirico, formatosi a Monaco in ambiente simbolista e influenzato dalla filosofia di Schopenhauer e Nietzsche, vi sono L enigma di un pomeriggio d autunno (1910), L enigma dell ora (1910), L incertezza del poeta (1913), Guillaume Apollinaire e Le chant d amour (entrambi dipinti a Parigi nel 1914). Risalgono al soggiorno ferrarese Il grande metafisico (1917) e Le muse inquietanti (1918). Dopo la Prima guerra mondiale, De Chirico si volge a una riflessione sulla classicità (Combattimento di gladiatori, 1928). Carlo Carrà (1881-1966) proviene dall esperienza del Futurismo; riscopre il disegno infantile (La carrozzella, 1916) e, lavorando a Ferrara accanto a De Chirico, produce opere metafisiche caratterizzate dalla costruzione plastica dell immagine, come La camera incantata (1917), L idolo ermafrodito (1917) e L ovale delle apparizioni (1918). All inizio degli anni Venti la stagione metafisica di Carrà si conclude: nel 1921 dipinge L amante dell ingegnere e Il pino sul mare, che si rifanno alla pittura italiana del Trecento e del Quattrocento. Alberto Savinio (pseudonimo di Andrea de Chirico, 1891-1952) si dedicò anche alla letteratura e alla musica; in pittura rappresenta visioni oniriche, in una dimensione ironica e tragica (L isola dei giocattoli, 1930; Annunciazione (Donna alla finestra), 1932). Giorgio Morandi (1890-1964) si accosta alla Metafisica attorno al 1918 (Natura morta con manichino), ma poi si dedica a una ricerca di armonia e perfezione formale in cui ha un ruolo prevalente la natura morta. Filippo de Pisis (1896-1956) risente dell influsso di De Chirico nei suoi testi letterari e in alcuni dipinti eseguiti a Parigi, dove soggiorna dal 1925 al 1939 (La grande conchiglia, 1927); sull esempio degli impressionisti e di alcuni artisti suoi contemporanei, elabora un tocco vibrante e intriso di luce (Rue des Volontaires, 1925). A confronto L interesse di Carrà per la pittura del Trecento e del Quattrocento si esprime anche in alcuni testi critici. A partire dagli anni Venti la sua pittura di paesaggio trova alimento nella rappresentazione essenziale e schematica della natura fornita da Giotto nei suoi affreschi. GIOTTO E CARR Giotto, Il miracolo dell assetato, particolare, 1290-1292 ca. Carlo Carrà, Il pino sul mare, 1921 DOMANDE GUIDA 1. Che cosa si intende per pittura metafisica? 2. A quando risalgono i primi dipinti che possono essere definiti metafisici e chi ne è l autore? 3. In che modo il soggiorno a Monaco e quello a Parigi influiscono sulla formazione di Giorgio de Chirico? 4. Dove è ambientato il dipinto di De Chirico dal titolo Le muse inquietanti? 5. Quali sono le principali differenze tra le opere metafisiche di De Chirico e quelle di Carrà? 338 6. Come si evolve la pittura di De Chirico dopo l esperienza metafisica? 7. Come si evolve la pittura di Carrà dopo l esperienza metafisica? 8. In che modo Alberto Savinio declina le poetiche metafisiche? 9. Qual è il tema preferito della pittura di Giorgio Morandi? 10. Quali pittori sono oggetto dell interesse di Filippo de Pisis durante il suo lungo soggiorno parigino?

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri