Dada a Parigi

7 Le Avanguardie storiche Dada a Parigi Nella capitale francese il Dadaismo è caratterizzato dalla stretta connessione con il mondo letterario, grazie alla presenza di alcuni letterati che già dal 1918 scrivevano sulla rivista ZurichDada . Sono, fra gli altri, André Breton, Louis Aragon, Philippe Soupault, Paul luard che traghetteranno l esperienza Dada verso il Surrealismo ( p. 347). Nel 1919 viene fondata Littérature (105), rivista il cui titolo, tratto da un verso del poeta Paul Verlaine ( E tutto il resto è letteratura ), esprime chiaramente un atteggiamento ironico verso le forme letterarie tradizionali. Francis Picabia Nel 1919 Tristan Tzara si stabilisce a Parigi, dove incontra Francis Picabia (Parigi 1879-1953), che aveva trascorso gli anni della guerra a New York insieme a Duchamp. L incontro di Tzara e Picabia infonde nuova linfa allo spirito Dada, e la ville lumière diventa, da quel momento sin verso il 1922, il centro del Dadaismo internazionale: la corrente assume una connotazione antiborghese e anarchica ed esalta il non-senso e la dimensione negativa, di opposizione totale alle forme d arte tradizionali. Si susseguono gli eventi, le mostre e le azioni. Picabia, durante una mostra tenutasi nel 1920, espone una scimmia impagliata fissata a una tela e attorniata dalle scritte Ritratto di Cézanne Ritratto di Rembrandt Ritratto di Renoir Nature morte . „ L il cacodylate Al Salon d Automne del 1921 Picabia presenta alcune opere tra cui L il cacodylate (106), un collage, concepito durante un periodo di convalescenza per un operazione all occhio. Sulla tela è rappresentato un grande occhio accanto al quale sono raccolti frasi, ritagli, fotografie e disegni degli amici e conoscenti che erano andati a trovare l artista; si riconoscono, tra le altre, le firme di Tzara, Cocteau, Man Ray. Il titolo scelto per l opera, occhio cacodilico , rivela la propensione dadaista per il gioco linguistico: l aggettivo, infatti, allude a un composto liquido tossico e oleoso dal vago odore di aglio e, allo stesso tempo, ricorda foneticamente la parola coccodrillo , proverbialmente legata alle lacrime. Picabia ironizza quindi sull intervento che ha subito, coinvolgendo in questa boutade anche la cerchia familiare e amicale, realizzando una non opera che suscita scandalo e polemiche. Picabia è anche assai attivo in ambito editoriale. Nel 1917 fonda a Barcellona la rivista 391 , il cui intento è dichiarato dall artista stesso: «Ogni pagina deve esplodere, sia attraverso la serietà, profondità, turbolenza, la nausea, il nuovo, l eterno, annientando sciocchezze, l entusiasmo per i principi, sia attraverso il modo in cui viene stampato. L arte deve essere antiestetica all estremo, inutile e impossibile da giustificare . Durante gli anni parigini pubblica anche Cannibale e PhilaouThibaou . Come annunciato, le riviste sono il luogo cruciale di elaborazione del pensiero Dada e determinano una diffusione delle idee tale da conferire alla poetica una tempestiva dimensione internazionale. 105. Copertina della rivista mensile Littérature , n. 20, maggio 1920. 106. Francis Picabia, L il cacodylate, 1921, collage su tela, 148,6x117,4 cm. Parigi, Musée National d Art Moderne, Centre Georges Pompidou. 321

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri