Dossier Arte - volume 3 

7 Le Avanguardie storiche azione mimico-musicale di marionette. La ballerina rappresentata in questo dipinto sembra una marionetta o una figura meccanica che si muove su un palcoscenico, accompagnata nel suo volteggio da fantastici pappagalli colorati. L una e gli altri ritmano con i loro movimenti la spazialità dinamicamente mossa dalle gamme squillanti dei colori che si intersecano rosso, giallo, blu, verde dando vita a una magica e gioiosa atmosfera da favola. Oltre alla pittura e alla scenografia, nella sua bottega-laboratorio a Rovereto Depero si dedica alla produzione di stoffe, giocattoli e progetti pubblicitari, avviando di fatto l entusiasmante storia del design italiano. L arte meccanica di Prampolini Nella seconda stagione futurista, la macchina, già al centro della riflessione nella fase iniziale del movimento, diventa un motivo estetico attorno a cui si sviluppa una nuova ricerca. Nel 1923 Enrico Prampolini (Modena 1894-Roma 1956) uno dei maggiori rappresentanti del Futurismo degli anni Venti e Trenta pubblica sulla rivista Noi il Manifesto dell arte meccanica firmato altresì dal pittore Vinicio Paladini e dall architetto e scenografo Ivo Pannaggi. Nelle opere di Prampolini la macchina diventa un elemento astratto, sospeso nel vuoto, che dà vita a composizioni di sintesi cosmica. Molto interessante è anche la ricerca da lui condotta sui polimaterici (74), composizioni caratterizzate dall utilizzo di materiali extrapittorici, di natura e consistenze diverse (legno, sughero, metallo, materiali plastici), per mezzo dei quali l opera si situa in una dimensione particolare, oltre i linguaggi tradizionali di pittura e scultura. Il libro-oggetto e la cucina futurista Il libro stesso, nel corso della seconda stagione futurista, viene indagato nella sua dimensione di libro-oggetto, e dunque manipolato e investigato nella sua accezione fisico-materica. Con il Libro imbullonato di Depero, pubblicato nel 1927, e con la realizzazione della Litolatta (75) ideata da Marinetti e progettata da Tullio d Albisola nel 1932 (che raccoglie Parole in libertà futuriste olfattive tattili-termiche di Marinetti), le cui pagine sono di latta prodotta dalla ditta Zinola di Savona, inizia la storia del libro-oggetto, ambito di ricerca nel quale molti artisti si cimenteranno nel corso del Novecento. In questi anni Filippo Tommaso Marinetti e Fillìa (pseudonimo di Luigi Colombo) pubblicano altresì il Manifesto della cucina futurista. Considerando obsoleta la pastasciutta e invocando l abolizione dell utilizzo delle posate, i futuristi trasformano il cibo e il convivio in un esperienza multisensoriale. Invitano chimici a inventare nuovi gusti e sapori; coinvolgono poeti e musicisti a realizzare un azione culinaria spettacolare e totale. Al lancio del manifesto seguono serate, conferenze, banchetti e l apertura della Taverna del Santopalato a Torino. 298 74. Enrico Prampolini, Intervista con la materia, 1930, olio, smalto, sughero, galalite e spugna su legno, 98x78,5 cm. Torino, Galleria Civica d Arte Moderna e Contemporanea. 75. Filippo Tommaso Marinetti e Tullio d Albisola, Litolatta, 1932, libro con le pagine di latta prodotta dalla ditta Iso-latta di Zinola (SV).

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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri