Il secondo Futurismo

7 Le Avanguardie storiche Il secondo Futurismo 71. Giacomo Balla, Paravento futurista, 1916-1917, olio su legno, 124x115,5 cm. Collezione privata. 72. Giacomo Balla, Bozzetto di scena per il balletto Feu d artifice di Igor Stravinskij, 1915, olio su carta, 35x50 cm. Milano, Museo Teatrale alla Scala. 73. Fortunato Depero, Rotazione di una ballerina e pappagalli, 1917, olio su tela, 142x90 cm. Rovereto, MART. La ricostruzione futurista dell universo : Balla e Depero Nel 1915 Giacomo Balla e Fortunato Depero sottoscrivono il manifesto della Ricostruzione futurista dell universo. Stemperando la foga aggressiva del primo Futurismo con uno spirito ludico e fantasioso, essi si propongono di realizzare una fusione totale delle arti per ricostruire l universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente . Nel secondo Futurismo si giunge dunque alla formulazione di un arte totale, vale a dire un arte interdisciplinare, dove i vari linguaggi e le varie forme artistiche non sono più concepiti come separati, ma fusi in un nuovo territorio dell arte. Quest ampliamento e sconfinamento verso un arte totale si propaga a tutte le discipline la moda, la grafica, l arredamento (71), la cucina e comporta l emergenza di un concetto utopistico di arte popolare, di un arte per tutti, che non sia più esclusivo appannaggio di una ristretta cerchia di intellettuali. Il nuovo oggetto artistico è il complesso plastico, sorta di assemblaggio realizzato attraverso l utilizzo di materiali vari e per mezzo della fusione di molti linguaggi, come la pittura, la musica, gli apparecchi sonori. L opera inoltre travalica la dimensione oggettuale del manufatto per estendersi in una nuova situazione ambientale. Balla, per esempio, in questi anni giunge a trasformare la sua abitazione romana in un opera d arte totale, decorando tutte le superfici dell appartamento. Un ambito in cui la Ricostruzione futurista dell universo trova un terreno fecondo di elaborazione è senza dubbio la scenografia. Si pensi, a tal proposito, alle scenografie commissionate da Djagilev per i Ballets Russes a Balla (72) e a Depero. Fortunato Depero (Fondo 1892-Rovereto 1960) si trasferisce nel 1913 a Roma, dove entra in contatto con Balla. In Rotazione di una ballerina e pappagalli (73) si fa evidente il rapporto che si istituisce nella sua ricerca tra la pittura e la scenografia. Proprio in quel periodo Depero mette in scena lo spettacolo teatrale I balli plastici, 297

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri