Dossier Arte - volume 3 

Il Futurismo Il primo Futurismo 54. Umberto Boccioni, Gli stati d animo (II), Gli addii, 1912, olio su tela, 70,5x96,2 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). 55. Umberto Boccioni, Elasticità, 1912, olio su tela, 100x100 cm. Milano, Museo del Novecento. masse di colore pastoso e filamentoso, che contribuiscono a dare l idea di angoscia derivante dalla separazione. Il dipinto, infatti, rappresenta delle persone che si abbracciano, salutandosi in una stazione ferroviaria. Nella seconda versione (54) si fanno evidenti le suggestioni cubiste, rielaborate da Boccioni in una dimensione di ricerca del tutto personale: la scomposizione dei piani e la moltiplicazione dei punti di vista desunte dal Cubismo vengono dinamizzate attraverso l utilizzo delle linee-forza che accentuano il concetto di simultaneità. Da tutto ciò consegue un particolare rapporto di fusione tra la figura e l ambiente. La visione è frantumata dal moltiplicarsi dei punti di vista, presentandosi al nostro sguardo come attraverso un caleidoscopio. Il movimento degli abbracci convulsi della folla è risolto in un vorticare del colore, dove il tema dominante verde è percorso da scie fluttuanti di rosso, bianco e giallo. Sullo sfondo la città, al centro la locomotiva, perno visivo attorno a cui si costruisce la composizione, della quale si riconoscono il volume della caldaia e il fumo che si disperde. Essa è colta di profilo e di fronte insieme, con il numero identificativo del convoglio 6943 che rimane integro, come avviene nei dipinti cubisti, in cui lettere e numeri diventano cifra pittorica. Il tutto è innervato da sottili linee nere che trasformano il motivo della griglia cubista in un gioco dinamico di linee-forza. „ Elasticità Il secondo ciclo degli Stati d animo è presentato alla mostra futurista tenutasi nel ridotto del Teatro Costanzi di Roma nel 1913, dove è altresì esposta Elasticità (55). Quest opera raffigura un cavaliere al galoppo sullo sfondo di un paesaggio urbano. Qui luce, materia, colore e atmosfera si fondono in una sintesi di dinamismo universale , in cui si rappresentano allo stesso tempo i sobbalzi del fantino e il paesaggio che egli percepisce nella sua folle corsa: Boccioni mira a raffigurare il propagarsi del movimento nello spazio circostante. Come evidenzia il titolo, l artista riflette sul concetto di elasticità, che definisce legge di moto che caratterizza il corpo e che, parallelamente, inizia a indagare nella dimensione scultorea. La realtà va afferrata nel suo infinito succedersi: proprio in questa ricerca l oggetto si sdoppia, si moltiplica, in un costante, giustapposto rapporto oggettospazio, fatto di urti, incastri, stati d animo plastici che interagiscono. 287

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Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri