Dossier Arte - volume 3 

Il Futurismo Il primo Futurismo classe operaia: «Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia . Marinetti si rivolge in prima battuta ai letterati, ma il portato del suo pensiero raggiunge tutte le arti. Il Futurismo in pittura Subito dopo l incontro con Marinetti, Boccioni, Russolo e Carrà elaborano il Manifesto dei pittori futuristi, sottoscritto altresì da Severini e Balla. Il documento, che risente molto dello sprezzante e aggressivo stile marinettiano, viene proclamato da Boccioni il giorno 8 marzo 1910 presso il Teatro Chiarella di Torino. A distanza di un mese, precisamente l 11 aprile 1910, questi stessi artisti pubblicano un secondo documento, il Manifesto tecnico della pittura futurista, dove le questioni pittoriche sono indagate con uno sguardo più tecnico e perspicuo. Il teorico del gruppo è Boccioni. Dalla foga dirompente che motiva l azione pittorica futurista in una dimensione di totale cesura con quanto è offerto dalla tradizione e dall Accademia, i futuristi salvano e riconoscono unicamente 46. Filippo Tommaso Marinetti, Copertina di Zang Tumb Tumb, 1914. come loro progenitori, nel cammino verso il moderno i divisionisti Giovanni Segantini e Gaetano Previati, così come la ricerca plastica di Medardo Rosso. Il Divisionismo è infatti il punto di partenza per l elaborazione del concetto di sensazione dinamica che sta alla base della poetica futurista, dove la staticità è soppressa e la visione è immessa in un continuo divenire spazio-temporale, accentuata altresì dall esaltazione del colore inteso al di là dei vincoli numerici. Si legge infatti nel Manifesto tecnico della pittura futurista: «Per concepire e comprendere le bellezze nuove di un quadro moderno bisogna che l anima ridiventi pura; che l occhio si liberi dal velo di cui l hanno coperto l atavismo e la cultura e consideri come solo controllo la Natura, non già il Museo! Allora, tutti si accorgeranno che sotto la nostra epidermide non serpeggia il bruno, ma che vi splende il giallo, che il rosso vi fiammeggia e che il verde, l azzurro e il violetto vi danzano voluttuosi e carezzevoli! Come si può ancora vedere roseo un volto umano, mentre la nostra vita si è innegabilmente sdoppiata nel nottambulismo? Il volto umano è giallo, è rosso, è verde, è azzurro, è violetto [...]. Le nostre sensazioni pittoriche non possono essere mormorate. Noi facciamo cantare e urlare nelle nostre tele che squillano fanfare assordanti e trionfali . 47. Filippo Tommaso Marinetti, Premier récord, 1916, tavola parolibera che celebra il record mondiale di altitudine battuto da Guido Guidi. 283

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri