Adolf Loos

6 La Belle poque Adolf Loos Figlio di uno scultore, Adolf Loos (Brno 1870-Vienna 1933) si forma al Politecnico di Dresda, ma è soprattutto il viaggio negli Stati Uniti a marcarne le scelte progettuali: Filadelfia e New York nel 1892 e Chicago l anno seguente, in occasione dell Esposizione Internazionale, gli aprono gli occhi su un mondo in piena crescita, in cui ha occasione di vedere edifici svettanti e moderni il cui orpello decorativo è sempre più ridotto. Dal 1896 si stabilisce definitivamente a Vienna aderendo al clima della Secessione che abbandona però nel 1898, poiché ritiene che proponga un gusto eccessivamente decorativo e non risponda alle vere esigenze della società contemporanea. I modelli di Loos restano legati alla cultura anglosassone, inglese e americana, portatrice di soluzioni funzionali. Fonda la rivista Das Andere (L altro) nella quale presenta l architettura come una diretta manifestazione della cultura e della morale di un popolo. Tesi ribadita per esteso nel celebre Ornamento e Delitto, un breve saggio del 1908 nel quale Loos spiega perché un architetto sia eticamente obbligato a eliminare ogni decoro, emblema di un passato ormai obsoleto. „ Villa di Hugo e Lilly Steiner Alle porte di Vienna, nel 1910, realizza la casa-atelier per la pittrice Lilly Steiner e il marito Hugo (27-28). Loos elude la legge che impone facciate a un solo piano alle abitazioni prospicienti la strada, progettando un tetto in lamiera ricurvo nel quale nasconde un secondo piano e ne scava un terzo interrato, destinato agli ambienti di servizio: i tre piani sono quindi identificabili solo dal retro. Loos basa il progetto di Villa Steiner sulla convinzione che l esterno dell edificio appartenga alla città, mentre l interno al privato. Come lui stesso scrive: «Verso l esterno l edificio dovrebbe restare muto e rivelare la sua ricchezza soltanto all interno . „ Casa M ller Il progetto che segna la maturità del linguaggio architettonico di Loos è Casa M ller a Praga (29-30). Costruita sull essenzialità del cubo, Casa M ller termina con un tetto piatto dotato di terrazza; le finestre di dimensione irregolare sono collocate senza una vera ortogonalità. All interno viene meno la netta distinzione dei piani che sono visibili contemporaneamente grazie a prospettive inattese. Nella scelta delle finiture 27-28. Adolf Loos, Villa di Hugo e Lilly Steiner, facciata sulla strada e sul giardino, 1910. Vienna. e nella realizzazione dei mobili Loos propone un compromesso tra i materiali caldi dell architettura tradizionale legni, pellami, stoffe e i tagli netti degli angoli. «La mia architettura non è concepita come piani, ma come spazi. [ ] dichiara Loos in un intervista nel 1930 Per me non c è il piano terreno, il primo piano, eccetera. Per me ci sono solo spazi continui e contigui, stanze e antistanze, terrazzi e così via. I livelli si fondono e gli spazi si relazionano tra loro. [ ] Legare questi spazi in modo che il salire e lo scendere siano non solo impercettibili ma anche pratici: in questo io vedo ciò che per altri è il grande segreto, mentre per me è solo una logica conseguenza . 29-30. Adolf Loos, Casa M ller, esterno e interno,1928-1930. Praga. 237

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri