La scultura simbolista

5 Dal Postimpressionismo al Simbolismo La scultura simbolista La scultura simbolista condivide temi e intenti del Simbolismo pittorico e letterario e talvolta alcuni nomi coincidono, come nel caso di Leighton, che fu anche valente scultore, o Khnopff, autore della bella testa di Hypnos di cui licenzia diverse versioni partendo dal 1890 e che immortala anche nella sua pittura, come abbiamo visto esaminando Chiudo la porta su me stessa ( p. 216). Anche Von Stuck si cimenta con la scultura, realizzando diverse versioni del ritratto a rilievo di Ludwig van Beethoven (56). L artista tedesco, partendo dal calco dalla maschera mortuaria, trasforma il volto del compositore in un immagine iconica che affiora dalla superficie con uno sguardo magnetico quanto inquietante, quasi a voler mostrare il lato oscuro della personalità del genio. Auguste Rodin Attivo unicamente come scultore, Auguste Rodin (Parigi 1840-Meudon 1917) è l artista che segna l affrancamento della scultura dalle norme accademiche, sviluppando un linguaggio simbolista profondamente autonomo, nato dall elaborazione personale dell Antico, dall osservazione del vero, dalla lezione michelangiolesca e da un intensa capacità visionaria. Dopo una formazione alla Petite cole di Parigi improntata alle pratiche artigianali, dal 1857 tenta inutilmente per tre volte di entrare alla prestigiosa cole des Beaux-Arts e, dal 1864, segue i corsi d anatomia tenuti dallo scultore animalista Antoine-Louis Barye (1796-1875), dal quale apprende l importanza del dettaglio. Rodin è affascinato dai soggetti provenienti dalla letteratura, in particolare da quella sacra e dalla Divina Commedia. 56. Franz von Stuck, Ludwig van Beethoven, 1900, altorilievo in gesso patinato, 48x48x14 cm. Parigi, Musée d Orsay. 57. Auguste Rodin, Porta dell Inferno, 1880-1917, gesso, 635x400x85 cm. Parigi, Musée d Orsay. Le tre figure poste in cima alla porta, stanti e col capo reclinato, rappresentano le ombre dei compatrioti fiorentini che accompagnavano Dante nel suo viaggio. I tre nudi, che in realtà sono la stessa figura vista da angolazioni differenti, mostrano con evidenza il debito di Rodin con la lezione di Michelangelo. „ Porta dell Inferno Quando nel 1880 riceve dallo Stato francese l incarico di una porta bronzea per il costruendo Museo d Arte Decorativa, egli immagina una struttura complessa un portale costruito sul modello delle grandi porte bronzee del Rinascimento italiano che abbia per tema la Divina Commedia dantesca (57). In particolare Rodin intende illustrare le vicende dei principali personaggi dell Inferno, immaginati come piccole figure capaci di interagire in un racconto organico e consequenziale, sull esempio pittorico del Giudizio universale di Michelangelo . La porta diviene per l artista una fonte di ispirazione per la realizzazione di gruppi scultorei indipendenti che assurgono a simboli universali della condizione umana. 219

Dossier Arte - volume 3 
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Dal Neoclassicismo ai giorni nostri