il Punto su... L’arte del Risorgimento e l’architettura di

laterali. Nell insieme però, la Galleria, con l abbondanza di stucchi e decorazioni neorinascimentali, resta un progetto marcato da un forte eclettismo. „ Mole Antonelliana Negli stessi anni, nella Torino sabauda, l architetto Alessandro Antonelli (Ghemme 1798-Torino 1888) accetta un lavoro commissionatogli dalla comunità ebraica della città per la costruzione di una nuova sinagoga, con tanto di scuola annessa, nella zona chiamata Contrada del Cannon d Oro (oggi via Montebello). Antonelli propone una serie di modifiche al progetto originario dell edificio, che prevedono l innalzamento della costruzione fino a 143 metri. Oltre che la cupola imponente, da cui il nome di Mole (30), l architetto disegna una struttura a padiglione in cui le parti murarie sono tenute insieme da catene di ferro. Questo, quindi, diventa un elemento strutturale fondamentale all equilibrio statico dell edificio, perché permette alla struttura di sostenere un peso notevole pur avendo una base relativamente piccola. Portata a termine nel 1889 dal figlio di Alessandro Costanzo Antonelli la Mole assolve felicemente il difficile compito di coniugare stili provenienti da tradizioni architettoniche differenti il rigore del Neoclassicismo, il Neogotico, che aveva avuto una certa diffusione nell Ottocento italiano, e il richiamo alle strutture a cupola di Guarino Guarini e di Filippo Juvarra (1678-1736) attraverso l impiego strutturale del ferro. Il progetto antonelliano cambiò la propria funzione già prima che fossero conclusi i lavori, diventando sede del Museo del Rinascimento; oggi ospita il Museo Nazionale del Cinema. 30. Alessandro Antonelli, Mole Antonelliana, 1863-1889. Torino. il Punto su L arte del Risorgimento e l architettura di metà Ottocento Molti artisti partecipano alle vicende del Risorgimento italiano o le narrano nelle loro opere. Nel Campo italiano alla battaglia di Magenta, Giovanni Fattori affronta il tema della guerra evitando toni retorici e trionfalistici. Due fatti storici fondamentali come l imbarco di Garibaldi e la presa di Porta Pia sono celebrati rispettivamente da Girolamo Induno (1827-1890) e da Michele Cammarano (1835-1920). La scultura di Alessandro Puttinati (1801-1872), Masaniello che chiama il popolo alla rivolta, rievoca un episodio del XVII secolo come simbolo dell aspirazione alla libertà, introducendo spunti naturalistici. A partire dalla metà dell Ottocento si assiste all introduzione di nuovi materiali da costruzione (ghisa e acciaio), all uso del vetro anche su ampie superfici e a nuove tecniche costruttive. Nasce la figura professionale dell ingegnere. Joseph Paxton (1803-1865) progetta nel 1851 il Crystal Palace per la Prima Esposizione Universale a Londra. Molte città sono oggetto di radicali ristrutturazioni urbanistiche, come Parigi, ammodernata a partire dal 1853, per volontà di Napoleone III, con il piano del prefetto Georges-Eugène Haussmann (1809-1891); nella città sorgono varie costruzioni in ferro, tra cui la Tour Eiffel (1889). L architettura italiana postunitaria è caratterizzata in prevalenza dall adozione di un linguaggio eclettico, che coniuga soluzioni e materiali moderni con citazioni dell architettura del passato. Rappresentanti di questo eclettismo sono Giuseppe Mengoni (1829-1877) con la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano e Alessandro Antonelli (1798-1888) con l edificio torinese a cui ha dato il nome (Mole Antonelliana). DOMANDE GUIDA 1. Qual è il rapporto tra artisti italiani e Risorgimento? 2. In che modo Fattori affronta il tema della guerra nel Campo italiano alla battaglia di Magenta? 3. In che senso il Masaniello di Puttinati può essere inserito nell arte di ispirazione risorgimentale? 4. Quali nuovi materiali sono introdotti nell architettura in conseguenza della Rivoluzione industriale? 5. In che cosa consiste la ristrutturazione urbanistica di Parigi voluta da Napoleone III? 6. Quali sono le caratteristiche fondamentali dell architettura postunitaria in Italia? 119

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri