DOSSIER: Forever Marilyn

   dossier l'opera 

John Seward Johnson II

FOREVER MARILYN

Il tempo e il luogo

La gigantesca scultura Forever Marilyn dell’artista americano John Seward Johnson II (1930) è stata collocata lungo la Michigan Avenue di Chicago nel luglio del 2011. Nella primavera del 2012 l’opera è stata trasportata a Palm Springs in California, seconda tappa di un tour che dovrebbe toccare molte altre città degli Stati Uniti.

La descrizione e lo stile

La statua ritrae l’attrice Marilyn Monroe con la gonna alzata da un getto d’aria nella celebre scena del film Quando la moglie è in vacanza (1955), diretto da Billy Wilder. Johnson si autodefinisce un artista realista e vuole materializzare alla perfezione soggetti non reali per avvicinarci alla loro comprensione. In effetti, nonostante le grandi dimensioni, l’opera riproduce fedelmente il sensuale corpo di Marilyn, con il suo incarnato chiarissimo e le unghie smaltate di rosso. Il volto è accuratamente definito in particolari come le ciglia, il neo sullo zigomo e le labbra voluttuose. Anche l’abbigliamento e gli accessori sono modellati con estrema veridicità: la gonna rigonfia e svolazzante è segnata dalle pieghe, mentre i sandali e gli orecchini sono minuziosamente restituiti nei materiali e nelle parti che li compongono. Tutti questi caratteri sono ottenuti grazie a una struttura in acciaio e alluminio dipinta con più strati di vernici opache, lucide o perlate.
Situata tra espressione artistica e provocazione, l’opera di Johnson è controversa. Pensata per una collocazione pubblica, è diventata una sorta di attrazione turistica fotografata da centinaia di persone, ma ha suscitato la disapprovazione di un parte della critica ed è stata oggetto di atti vandalici. È stata anche imitata: una sua copia infatti, realizzata da un gruppo di artisti cinesi, è rimasta per diversi mesi davanti a un centro commerciale di Guigang, ma è ben presto finita in una discarica e ora giace tra i rifiuti.

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   dossier i confronti 

Prima di Seward Johnson con il suo iperrealismo, altri artisti sono stati ispirati dal mito di Marilyn, sex symbol senza tempo destinato a rimanere intatto grazie alle centinaia di fotografie e di filmati che ne hanno perpetuato la bellezza. Primo tra tutti Andy Warhol, che ha più volte rielaborato uno dei più noti fotoritratti dell’attrice sottoponendolo al suo consueto processo di mutazione cromatica per campiture omogenee di colori brillanti. In particolare, in Marilyn Monroe (Twenty times), Warhol replica il ritratto venti volte, ritoccandolo con stesure rosa, gialle e arancioni: così, nell’iterazione e nell’alterazione dell’immagine, il personaggio perde di espressività e sembra quasi svanire, trasformato in una pura icona pop, ossessivamente riproposta non solo dall’informazione di costume e dalla pubblicità ma anche dall’arte di massa. Anche Mimmo Rotella riverbera l’immagine di Marilyn in molti dei suoi décollage, opere realizzate strappando manifesti pubblicitari. L’artista, che nella sua lunga produzione ha declinato i linguaggi del Nouveau Réalisme, dell’arte pop e del Graffitismo, è intervenuto anche sulle locandine del film Quando la moglie è in vacanza con l’intento dichiarato, per certi versi oppositivo rispetto a quello di Warhol, di ottenere una presenza più reale e pregnante dello stesso mito che le immagini pretendono di incarnare.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri