Alvar Aalto

   8.  L’ARTE TRA LE DUE GUERRE >> L’architettura e il design della Modernità

Alvar Aalto

Il finlandese Alvar Aalto (Kuortane 1898-Helsinki 1976) appartiene a una generazione di poco successiva rispetto a Gropius, Mies van der Rohe e Le Corbusier. Nei suoi progetti di architettura e design egli coniuga il funzionalismo moderno con una nuova sensibilità organica, derivata da una profonda conoscenza della natura. Grazie alla sua cultura tipicamente scandinava, attenta ai caratteri di un ambiente nordico al contempo dolce e ostile, Aalto mette a punto un approccio progettuale peculiare, basato sull’impiego di materiali naturali come il legno, sul disegno di forme libere e sinuose e su un connubio virtuoso tra standard e flessibilità.

Biblioteca Civica di Viipuri

Una delle sue prime opere è la Biblioteca Civica di Viipuri, che, nonostante un iter progettuale piuttosto lungo e travagliato, mostra precocemente i tratti di un’architettura amichevole, disposta a favorire il benessere di chi la vive. All’interno dell’edificio spicca l’allestimento dell’auditorium (103), per il quale Aalto pensa a un soffitto ondulato, rivestito in listelli di legno, in grado di riflettere in maniera calibrata e gradevole la luce proveniente da grandi finestre laterali. La particolare forma sinuosa del rivestimento, che scende in continuità a ricoprire anche la parete di fondo, non è casuale, ma è dovuta a uno studio approfondito dell’acustica della sala.

Studentato del Massachusetts Institute of Technology

Il tema della linea ondulata viene enfatizzato nello Studentato del Massachusetts Institute of Technology (104-105). L’architetto sceglie un impianto a nastro che si snoda in due anse successive disegnate in base alla situazione del contesto ambientale. Si tratta di una forma che sfrutta al meglio l’esigua superficie di terreno disponibile, quasi dilatandola, e consente di ottenere un triplice risultato: aumentare il numero di stanze e conseguentemente di posti letto; allontanare l’edificio da una rumorosa arteria di traffico che passa vicina; garantire a ogni camera una visuale diversa del limitrofo corso del fiume Charles. L’espressività dell’andamento sinuoso del lungo corpo di fabbrica è aumentata da un rivestimento continuo in mattoni refrattari, caratterizzati di tanto in tanto da rustiche irregolarità.

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Poltrona Paimio

Spesso Aalto concepisce anche gli arredi dei suoi edifici, dando seguito a un’idea organica e integrata del progetto, che affronta contestualmente le varie scale e i diversi temi di intervento. Così i suoi mobili non sono pensati in astratto, ma nascono in rapporto a una visione complessiva dell’ambiente costruito che include spazi, materiali, qualità luminose e acustiche. Tutto ciò per dar corpo a un design semplice, delicato e accogliente. È il caso del Sanatorio di Paimio dove, oltre a progettare la struttura ospedaliera, Alvar Aalto disegna un piccolo gruppo di arredi sperimentali. La Poltrona Paimio (106) nasce in questa circostanza ed è realizzata in legno di betulla laminato e curvato. Dopo alcune insoddisfacenti prove iniziali col tubo metallico, il designer sceglie i materiali e i metodi di lavorazione peculiari del suo Paese; in particolare la betulla, tagliata in certi periodi dell’anno, consente di avere legnami molto umidi che possono essere piegati a freddo, senza l’ausilio del vapore, ottenendo pezzi chiusi e continui addirittura con angoli retti. Così la poltrona può essere costruita molto facilmente, utilizzando soltanto tre componenti: due elementi gemelli e paralleli che fungono da gambe e da braccioli e un foglio di compensato più sottile che fa da seduta e schienale. Il risultato è di estrema eleganza e comodità.

Vasi per Karhula-Iittala

Nel 1936 Aalto vince il concorso bandito dall’azienda vetraria Karhula-Iittala per la progettazione (107) di nuovi prodotti da presentare all’Esposizione Universale di Parigi. Anche in questo caso si ispira alla spontaneità della natura proponendo vasi contrassegnati da inusuali forme libere (108), nient’affatto tradizionali e decorative eppure lontanissime dalla razionale linearità del design del Bauhaus. Quello che appare come un andamento ondulato del tutto casuale è in realtà ispirato ai cretti che si formano nei ciocchi degli alberi tagliati dopo una prima essiccazione; anche la scelta di soffiare i vasi all’interno di stampi irregolari in legno e non in metallo è sintomatica di un’insistita ricerca di naturalità.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri