DOSSIER: Il tema della finestra

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IL TEMA DELLA FINESTRA

Il tema della finestra è un motivo iconografico che ha attraversato la storia dell’arte occidentale e che ha assunto diversi significati metaforici. Portando lo sguardo all’arte contemporanea, possiamo individuare la presenza della finestra per rappresentare la relazione interno ed esterno, in un’accezione realista o simbolica.

Odilon Redon

In Odilon Redon la finestra diventa, per esempio, la soglia oltre la quale si apre una realtà sovrannaturale, in una contrapposizione dialettica accentuata dai contrasti di luce e ombra, che a loro volta simboleggiano la contrapposizione tra il bene e il male.

Henri Matisse

In Matisse la finestra diventa invece la soglia che permette di abolire la separazione tra interno ed esterno.
In Finestra aperta, Collioure l’artista dipinge il paesaggio che vede dalla finestra della sua camera d’hotel durante il soggiorno a Collioure, nel Sud della Francia, quando inizia a esplorare la forza del colore, che darà avvio all’avventura fauve.
In questa tela – che fu una delle più contestate al Salon d’Automne del 1905 – Matisse rappresenta alcuni vasi di fiori appoggiati sul balconcino, dal quale, come incorniciato in un quadro, si vede il porticciolo con le barche attraccate. Tutti gli oggetti hanno la stessa consistenza cromatica, senza alcuna distinzione tra piano e fondo, nella continuità dei colori forti e sgargianti, stesi anche con tocchi di pennellate separate, che creano quasi un raccordo, come a tratteggiare una cornice. Il vetro delle finestre permette inoltre di riflettere i colori della natura, aprendo un’altra “veduta nella veduta” e accentuando l’assoluta continuità tra interno ed esterno.

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René Magritte

La finestra può fornire altresì la possibilità di riflettere sui meccanismi della rappresentazione, come possiamo vedere in numerose opere di Magritte, nelle quali è impossibile giungere alla distinzione tra interno ed esterno, intesi come “dentro” e “fuori” della rappresentazione.
Si consideri per esempio La clef des champs in cui sui cocci rotti del vetro della finestra è rappresentato lo stesso paesaggio che si vede oltre la finestra, collocando l’immagine in quel bilico inestricabile tra realtà e rappresentazione.
Ne La condizione umana, Magritte mette ancora una volta in scena il paradosso della rappresentazione. In un primo momento, osservando il dipinto, abbiamo la sensazione che tutto sia perfettamente rispondente a una situazione normale: all’interno di uno studio d’artista vediamo collocata, su un cavalletto, una tela posizionata di fronte alla finestra dalla quale l’artista osserva il paesaggio che sta copiando sulla tela. Ma immediatamente si è assaliti dal dubbio. Il paesaggio dipinto e quello reale non sono, infatti, semplicemente simili ma coincidono perfettamente, tanto da rendere impossibile distinguere la copia dalla realtà, il vero dal falso.
Rivela Magritte: «Misi di fronte a una finestra, vista all’interno d’una stanza, un quadro che rappresentava esattamente la parte di paesaggio nascosta alla vista dal quadro. Quindi l’albero rappresentato nel quadro nascondeva alla vista l’albero vero dietro di esso, fuori della stanza. Esso esisteva per lo spettatore, per così dire, simultaneamente nella sua mente, come dentro la stanza del quadro, e fuori nel paesaggio reale. Ed è così che vediamo il mondo: lo vediamo al di fuori di noi anche se è solo d’una rappresentazione mentale di esso che facciamo esperienza dentro di noi».

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri