Dada in Germania

   7.  LE AVANGUARDIE STORICHE >> Il Dadaismo

Dada in Germania

Berlino e Colonia

Dalla vicina Svizzera, alla fine della guerra, Dada si diffonde in Germania. Nel 1918 a Berlino viene fondato il Club Dada, cui aderiscono molti artisti, fra cui Raoul Hausmann (Vienna 1886-Limoges 1971), la sua compagna Hannah Höch (Gotha 1888-Berlino 1978) e George Grosz (► p. 376). Data la tesa e complessa situazione politica che stava attraversando la Germania, il Dada berlinese assume una particolare dimensione politica. Per gli artisti berlinesi l’impegno artistico è imprescindibile da quello politico. L’arte diventa pertanto per loro uno strumento di denuncia verso il militarismo e la società capitalistica. Lavorando in questa direzione, Raoul Hausmann (107) e Hannah Höch (108) elaborano una nuova tecnica: il fotomontaggio, consistente in collage di immagini e parole ritagliate dalle riviste e da manifesti che assumono una forte carica di denuncia politica.
Nel 1920 a Berlino si tiene una delle più grandi manifestazioni di Dada, la Prima grande fiera internazionale di Dada. La mostra si configura come un insieme di dipinti, fotomontaggi, assemblaggi e copie di opere stipate nella stanza della Galleria, intervallate da scritte e slogan politici. Dal soffitto pende un manichino di un militare con la testa di maiale. La mostra è una chiara denuncia contro la guerra e la dimensione borghese dell’arte.
Altri centri di diffusione di Dada in Germania sono Hannover e Colonia. In quest’ultima città l’artista di riferimento è Max Ernst, che nel 1921 si trasferisce a Parigi, partecipando alla nascita e all’avventura surrealista (► p. 348).

Kurt Schwitters a Hannover

A Hannover, la ricerca che si pone al centro dell’attenzione, lasciando peraltro una particolare eredità all’arte del dopoguerra, è quella di Kurt Schwitters (Hannover 1887-Kendal 1948).

Merzbild Rossfett

Schwitters esplora un’originale relazione fra l’arte e la vita, in una dimensione vitalistica tesa a dilatare i confini dell’arte. Le sue opere consistono nell’accumulo di oggetti vari, con i quali realizza composizioni astratte e complessi assemblaggi, come si può vedere nel Merzbild Rossfett (109). Tutte le sue creazioni portano nel titolo la sigla Merz, ottenuta ritagliando la parte centrale della parola Commerzbank tratta da un opuscolo.

Merzbau

La sua opera più straordinaria è Merzbau (110), che infrange completamente la separazione fisica e concettuale fra spazio dell’arte e spazio della vita. Nel 1918 Schwitters inizia ad accumulare nel proprio studio-appartamento oggetti e materiali vari attorno a una scultura. L’accumulo mano a mano si dilata articolandosi in nicchie dedicate agli amici e a particolari momenti della sua vita. L’opera cresce nel tempo, sino a occupare l’intera stanza e a rendere necessario un buco nel soffitto per farla proseguire al piano superiore. Questo lavoro, che accompagna l’artista per un lungo tratto della sua esistenza, è abbandonato nel 1938, quando, a causa delle persecuzioni naziste, Schwitters deve lasciare la Germania e trasferirsi prima in Norvegia e poi in Inghilterra. Lo studio purtroppo sarà distrutto in un bombardamento durante la Seconda guerra mondiale. Questo straordinario lavoro è pertanto a noi noto unicamente attraverso fotografie e una ricostruzione postuma.

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri