La descrizione e lo stile
La realizzazione di Guernica è preceduta da un’intensa serie di schizzi, disegni e bozzetti, in cui Picasso decide di abbandonare
il colore, simbolo di vita, e di affidarsi alla forza drammatica del bianco, del nero e di una vasta gamma di grigi-azzurri. Questa scelta può essere messa in relazione anche al forte impatto che ebbe sull’artista la cruda serie di fotografie di guerra in bianco e nero apparse sui giornali dell’epoca, tra cui quelle del reporter americano Robert Capa.
La composizione, solo apparentemente caotica, è tuttavia concepita in base a una struttura ben precisa che rimanda allo schema
piramidale classico, largamente utilizzato da artisti come Raffaello e Poussin; l’opera segue inoltre l’impostazione di un’azione
teatrale, costituita da una scena centrale e da due laterali. Il dramma e l’angoscia sono accentuati dall’ambiguità spaziale della collocazione: non si riesce a capire, infatti, se la scena sia ambientata in un esterno o in un interno. Sembra ripresa dalla strada, con l’abitazione in fiamme sulla destra, ma allo stesso tempo pare collocarsi all’interno di una delle tante case sventrate del centro, con il lampadario al soffitto, la finestra sulla destra dalla quale si allunga la figura con la lampada a olio in mano e gli oggetti disseminati tutt’intorno.
Protagonisti della composizione sono le donne, i bambini e gli animali, che determinano nuclei narrativi di forte drammaticità. A sinistra una madre urla il suo dolore con il bambino morto fra le braccia e il viso rivolto al cielo. La sormonta un toro, il quale è stato interpretato dalla critica in modi contrapposti, sia come simbolo delle brutture e delle atrocità della dittatura nazista, sia come emblema del popolo spagnolo che deve sopravvivere con fierezza al tragico e folle evento.
Al centro della composizione il cavallo che nitrisce sotto la luce elettrica, simbolo di sofferenza e disperazione, è illuminato dalla lampada a olio allungata dalla figura che avanza da destra. Esso rappresenta il vertice di un triangolo la cui base è scandita dal soldato morto al suolo, unica presenza maschile nel quadro. Sulla destra si completa il terzo nucleo narrativo con una donna disperata che alza le braccia al cielo.
Le linee sono spezzate e taglienti, sia nella lancia rotta in primo piano, messa in relazione dialettica con un fiore (da una parte il dolore e dall’altra il simbolo della rinascita), sia nella rappresentazione del cono di luce della lampada ad accentuare il senso della violenza e dell’atrocità. Picasso vuole dare un segnale forte per arrivare a scuotere gli animi riguardo alla situazione drammatica del presente e lo fa realizzando una tela che a livello formale coniuga una nuova forza della sintassi cubista, abbandonata negli anni precedenti, con l’insegnamento che proviene dall’arte del passato.
Guernica è una dichiarazione di guerra alla guerra, destinata a diventare il manifesto estetico e ideologico per tutti quegli artisti che vogliono far sentire la propria voce contro le dittature.