DOSSIER: Guernica

   dossier l'opera 

Pablo Picasso

GUERNICA

Il tempo e il luogo

Il 26 aprile 1937, durante la Guerra civile spagnola, la città basca di Guernica è bombardata dagli aerei tedeschi della Legione Condor, inviati da Hitler per appoggiare l’armata franchista. L’attacco avviene in pieno giorno – uno dei primi bombardamenti che colpisce la popolazione civile per giungere a un bersaglio militare, prassi che diventerà comune durante la Seconda guerra mondiale – per di più in un giorno di mercato, causando un vero massacro di civili, soprattutto donne e bambini. La popolazione cerca rifugio nelle campagne limitrofe, ma i cacciabombardieri non lasciano scampo, continuando a sganciare bombe ogni venti minuti per la durata di tre ore. Il centro della città è devastato e in fiamme, le case sventrate, per le strade giacciono morti e feriti – 1600 morti e 889 feriti, secondo i documenti d’archivio.
Invitato a rappresentare il suo Paese all’Esposizione Internazionale delle Arti e delle Tecniche di Parigi nel 1937, Picasso, colto dall’indignazione e dalla disperazione, decide di rappresentare questo atroce evento. Dopo alcuni mesi di progetti e ricerche, lavora freneticamente per cinque settimane alla tela che misura più di 3 metri di altezza e circa 8 di lunghezza.
Guernica segna una nuova svolta nella carriera pittorica di Picasso, in continua trasformazione.

  › pagina 272  

La descrizione e lo stile

La realizzazione di Guernica è preceduta da un’intensa serie di schizzi, disegni e bozzetti, in cui Picasso decide di abbandonare il colore, simbolo di vita, e di affidarsi alla forza drammatica del bianco, del nero e di una vasta gamma di grigi-azzurri. Questa scelta può essere messa in relazione anche al forte impatto che ebbe sull’artista la cruda serie di fotografie di guerra in bianco e nero apparse sui giornali dell’epoca, tra cui quelle del reporter americano Robert Capa.
La composizione, solo apparentemente caotica, è tuttavia concepita in base a una struttura ben precisa che rimanda allo schema piramidale classico, largamente utilizzato da artisti come Raffaello e Poussin; l’opera segue inoltre l’impostazione di un’azione teatrale, costituita da una scena centrale e da due laterali. Il dramma e l’angoscia sono accentuati dall’ambiguità spaziale della collocazione: non si riesce a capire, infatti, se la scena sia ambientata in un esterno o in un interno. Sembra ripresa dalla strada, con l’abitazione in fiamme sulla destra, ma allo stesso tempo pare collocarsi all’interno di una delle tante case sventrate del centro, con il lampadario al soffitto, la finestra sulla destra dalla quale si allunga la figura con la lampada a olio in mano e gli oggetti disseminati tutt’intorno.
Protagonisti della composizione sono le donne, i bambini e gli animali, che determinano nuclei narrativi di forte drammaticità. A sinistra una madre urla il suo dolore con il bambino morto fra le braccia e il viso rivolto al cielo. La sormonta un toro, il quale è stato interpretato dalla critica in modi contrapposti, sia come simbolo delle brutture e delle atrocità della dittatura nazista, sia come emblema del popolo spagnolo che deve sopravvivere con fierezza al tragico e folle evento.
Al centro della composizione il cavallo che nitrisce sotto la luce elettrica, simbolo di sofferenza e disperazione, è illuminato dalla lampada a olio allungata dalla figura che avanza da destra. Esso rappresenta il vertice di un triangolo la cui base è scandita dal soldato morto al suolo, unica presenza maschile nel quadro. Sulla destra si completa il terzo nucleo narrativo con una donna disperata che alza le braccia al cielo.
Le linee sono spezzate e taglienti, sia nella lancia rotta in primo piano, messa in relazione dialettica con un fiore (da una parte il dolore e dall’altra il simbolo della rinascita), sia nella rappresentazione del cono di luce della lampada ad accentuare il senso della violenza e dell’atrocità. Picasso vuole dare un segnale forte per arrivare a scuotere gli animi riguardo alla situazione drammatica del presente e lo fa realizzando una tela che a livello formale coniuga una nuova forza della sintassi cubista, abbandonata negli anni precedenti, con l’insegnamento che proviene dall’arte del passato.
Guernica è una dichiarazione di guerra alla guerra, destinata a diventare il manifesto estetico e ideologico per tutti quegli artisti che vogliono far sentire la propria voce contro le dittature.

   dossier i confronti 

Picasso si è servito di molteplici fonti per la realizzazione di questo dipinto. Per l’impianto compositivo uno dei modelli può essere rintracciato nella grande tela di David raffigurante le Sabine che arrestano il combattimento tra Romani e Sabini conservata al Louvre.

Per il gruppo della madre che urla al cielo con il bambino fra le braccia, modello di riferimento può essere stata la composizione piramidale della Pietà di Michelangelo. Come un dramma fuori dal tempo, il dolore di una madre per la perdita del proprio figlio è una storia che, al di là della contingenza che lo determina, si ripropone drammaticamente sempre uguale nel corso della storia dell’umanità

Dossier Arte - volume 3 
Dossier Arte - volume 3 
Dal Neoclassicismo ai giorni nostri