Umberto Boccioni, Rissa in galleria (La baruffa), particolare, 1910, olio su tela. Milano, Pinacoteca di Brera.
L'EPOCA E LE IDEE
Verso la società di massa
All’inizio del Novecento, l’Europa e il mondo vivono un periodo di grandi cambiamenti. Il processo di
industrializzazione, in continua diffusione, è stimolato da un incessante sviluppo tecnologico e
si accompagna a nuove modalità di lavoro e di produzione. Negli Stati Uniti, nella fabbrica di automobili
di Henry Ford, sono introdotte per la prima volta la catena di montaggio e l’"organizzazione scientifica del lavoro”
(cioè l’ottimizzazione delle mansioni e dei tempi di lavoro degli operai, secondo i principi proposti
nel 1911 dall’ingegnere americano Frederick Taylor). Grazie a queste novità, Ford riesce ad abbattere
i costi di produzione e a immettere sul mercato automobili a prezzi accessibili anche agli operai.
È il primo esempio di affermazione di consumi di massa e di omologazione del prodotto (come diceva
lo stesso Ford, il suo modello T era disponibile “di qualsiasi colore, purché nero”).
Queste trasformazioni provocano forti reazioni nella società. Da una parte, alla “massificazione”
dei processi produttivi corrisponde il peso sempre più rilevante della classe operaia, organizzata
nelle grandi unioni sindacali e nei partiti politici che se ne fanno rappresentanti. Dall’altra parte,
nel mondo intellettuale europeo si acuisce il senso di una profonda crisi dei valori ispirati dallo sviluppo delle scienze e delle tecniche nell’ultimo quarto dell’Ottocento.