Francesco Primaticcio
2. IL CINQUECENTO >> Tra Italia ed Europa
Francesco Primaticcio
Camera della duchessa d'Etampes
Uno dei contributi più importanti si riconosce nella decorazione (200) della camera della nobile Anne Pisseleu d'Heilly duchessa d'Etampes, dama che ebbe un ruolo di primo piano negli equilibri politici della corte francese, ricevendo favori e onori da parte del re. Primaticcio in prima persona progetta la decorazione della stanza della duchessa, in stretta contiguità con locali privati del re. Crea una serie di cariatidi in stucco scolpite a tutto tondo, destinate a incorniciare scene dipinte. Le figure, poste di profilo e di tre quarti, sostengono cartigli stilizzati: il tema è quello della metamorfosi del corpo umano e della sua interpretazione fantastica, che ritorna con altre sfaccettature e altre declinazioni anche nel progetto della Grotte de Pins. Tali figure reinterpretano liberamente modelli classici proponendo proporzioni molto allungate e forme sinuose.
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Galleria di Ulisse
La presenza alla corte francese dell’architetto italiano Vignola, fra il 1541 e il 1543, è ritenuta fondamentale nello sviluppo di una particolare sensibilità di Primaticcio in questo versante del fare artistico, come dimostrato dalla straordinaria impresa decorativa della Galleria di Ulisse (uno spazio di 6,25 metri di ampiezza per 150 metri di lunghezza) del palazzo di Fontainebleau. L’artista concepisce un allestimento in cui pittura e architettura si compenetrano e collaborano nell’articolazione di questo monumentale corridoio.
Questa eccezionale impresa artistica è stata distrutta nel 1739 e le conoscenze disponibili si ricavano dagli splendidi disegni preparatori di Primaticcio. Di particolare impegno è la decorazione della volta a botte, dove vengono illustrati temi mitologici e allegorici. La scena dedicata a Minerva in piedi davanti a Giove e Giunone contiene la rappresentazione di un edificio monumentale (201). Il divino incontro è immaginato nel palazzo di Giove, evocato da un portico con colonne trabeate, che dialoga con uno dei riquadri delle Logge di Raffaello in Vaticano. L’artista mostra piena padronanza dello strumento prospettico, delineando una costruzione le cui proporzioni diminuiscono assecondando e valorizzando gli effetti ottici della vista da sotto in su.
Questa eccezionale impresa artistica è stata distrutta nel 1739 e le conoscenze disponibili si ricavano dagli splendidi disegni preparatori di Primaticcio. Di particolare impegno è la decorazione della volta a botte, dove vengono illustrati temi mitologici e allegorici. La scena dedicata a Minerva in piedi davanti a Giove e Giunone contiene la rappresentazione di un edificio monumentale (201). Il divino incontro è immaginato nel palazzo di Giove, evocato da un portico con colonne trabeate, che dialoga con uno dei riquadri delle Logge di Raffaello in Vaticano. L’artista mostra piena padronanza dello strumento prospettico, delineando una costruzione le cui proporzioni diminuiscono assecondando e valorizzando gli effetti ottici della vista da sotto in su.
Grotta di Fontainebleau
La misteriosa struttura, prima opera architettonica di Primaticcio, è ricavata sotto un padiglione posto all’estremità ovest della Galleria di Ulisse (202). Si apre verso il giardino mediante tre fornici, qualificati da un paramento murario a bugnato rustico che appare ispirato alle soluzioni di Giulio Romano a Palazzo Te. Le bugne della grotta di Fontainebleau sono trattate in modo tale da esaltare l’aspetto dell’irregolarità della pietra, che evoca la roccia scabra o rovine abbandonate. L’elemento più originale dell’opera è rappresentato dalle figure poste nei piedritti e all’angolo del fronte: i Prigioni michelangioleschi ( p. 206). sono il modello per questa straordinaria invenzione, che porta alle estreme conseguenze l’idea della figura umana intrappolata nella pietra e che lotta e si contorce per liberarsi.
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò