Giambologna
2. IL CINQUECENTO >> Nuove ricerche e nuovi protagonisti
Giambologna
Ratto delle Sabine
Questi caratteri informano anche il gruppo del Ratto delle Sabine (167):
superando i limiti della materia, Giambologna crea un gruppo complesso di tre personaggi, animati
da un moto ascensionale che materializza una linea spiraliforme (168).
Il punto di partenza è la figura serpentinata michelangiolesca, superato con uno
straordinario virtuosismo tecnico: Giambologna libera le figure in un gesto di estrema drammaticità
e tensione, assimilato dagli studiosi
all’idea di una fiamma.
Mercurio volante
Una composizione altrettanto originale si riconosce nel Mercurio (169).
È la più famosa fra le opere di Giambologna e fa parte di una serie di esemplari dello stesso soggetto
realizzata negli anni dallo scultore in vari formati. Fu commissionata dal cardinale Ferdinando de’
Medici nel 1580 per abbellire il giardino della sua villa romana al Pincio, dove era posta sopra
una vasca della fontana principale. L’artista è riuscito a dare alla scultura un estremo senso di
leggerezza. La posizione del corpo e i gesti di Mercurio, animati da un accentuato dinamismo, sono tuttavia caratterizzati da un grande equilibrio che si osserva soprattutto nella linea curva
che collega idealmente il braccio destro sollevato, il torso arcuato e la gamba destra leggermente
piegata; la posizione del caduceo, il bastone del dio, corrisponde invece a una linea quasi verticale,
come se l’artista volesse rendere visibile e tangibile il
baricentro della scultura.
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò