il Punto su... Raffaello

   2.  IL CINQUECENTO >> I grandi maestri

Raffaello architetto

Accanto a una vasta produzione pittorica, Raffaello progetta edifici civili e religiosi, rispondendo alle esigenze della grande committenza pontificia come alle necessità dei ricchi patrizi a Roma e a Firenze. Il suo contributo è decisivo nello sviluppo di nuove tipologie edilizie, come nell’immediata ricezione e aggiornamento delle innovative soluzioni di Bramante: le opere di Raffaello attualizzano il linguaggio dell’architettura classica.

Palazzo Pandolfini 

A Firenze Raffaello partecipa al concorso per la facciata della Basilica di San Lorenzo, vinto però da Michelangelo (1515), e realizza il progetto per il Palazzo Pandolfini (37). La costruzione del palazzo è autorizzata con bolla di Leone X, del quale ancora oggi si legge il nome nell’iscrizione posta sotto il cornicione dell’edificio. Il palazzo sorge in una zona della città che allora non era edificata, quasi di campagna, e infatti ha una pianta a U (38) che si apre verso il giardino, tipica delle ville suburbane, mentre sulla strada mostra un fronte compatto con finestre a frontoni alternati triangolari semicircolari e cantonali bugnati. Il linguaggio che anima il prospetto introduce a Firenze elementi dello stile bramantesco. Al piano nobile, infatti, le finestre mostrano esili colonne ioniche, introducendo, in facciata, l’ordine architettonico: si tratta di un tema compositivo del tutto estraneo alla tradizione fiorentina; allo stesso modo, il portale principale dialoga con quello concepito da Bramante a Roma per la porta Giulia, posto sul lato orientale esterno del Cortile del Belvedere, a delineare una soluzione che a Firenze - dopo questo esempio precoce e isolato - si diffonderà con continuità solo a partire dalla seconda metà del Cinquecento.

Villa Madama 

Leone X e il cardinale Giulio de’ Medici - protagonisti del monumentale ritratto oggi agli Uffizi (► p. 193) - commissionano dal 1517 a Raffaello la costruzione di una grande villa a Monte Mario, nella zona nord di Roma (39). L’edificio di residenza vero e proprio doveva essere soltanto una parte di un progetto molto ampio e articolato che si ispirava alle grandi ville della Roma imperiale: un ippodromo, peschiere, grandi scuderie, terme, un teatro e ampi giardini sono le strutture che caratterizzano un complesso extraurbano segnando un decisivo scarto rispetto alla concezione della villa quattrocentesca (41). Conosciamo alcuni disegni di Raffaello per la villa, che rappresentano documenti fondamentali per comprendere le fasi ideative e la complessità dell’ipotesi progettuale. A questi si accompagna una descrizione del progetto, redatta dallo stesso artista, da cui appaiono chiari i riferimenti agli autori antichi, come Vitruvio e Plinio il Giovane, e a testimonianze di ville di età imperiale, in particolare alla Domus Aurea di Nerone, che proprio dalla fine del Quattrocento iniziava a essere riscoperta e studiata. Nonostante questo vasto sforzo progettuale Villa Medici, detta poi Villa Madama, è un sogno che rimane interrotto per la morte di Raffaello. La parte realizzata con la direzione dell'artista è, infatti, solo la grande loggia absidata (40) che rappresenta una struttura di notevole rilievo sia nell'assetto planimetrico sia nella decorazione interna ed esterna: gli stucchi di Giovanni da Udine (Udine 1487-Roma 1561), brillante allievo e collaboratore del maestro, sono un'opera decorativa pregevolissima che ripropone modelli classici, con figure fitte e minute di uomini e animali. La loggia costituisce un filtro fra il corpo della villa, organizzato intorno a un cortile circolare (solo parzialmente edificato), e il giardino rettangolare, primo spazio aperto di una sequenza di aree simili che dovevano articolarsi in ampi terrazzamenti. Questa porzione dell'edificio e parte del primo terrazzamento con la peschiera si devono a Raffaello, mentre le altre parti sono state eseguite dai suoi prosecutori (Antonio da Sangallo il Giovane e Giulio Romano). Nel suo complesso, Villa Madama è un palinsesto per artisti e committenti che mostra tutta la profondità del dialogo instaurato da Raffaello con l'architettura antica. 

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RAFFAELLO

  • Raffaello Sanzio (1483-1520) si forma tra Urbino e l'Umbria. 
  • Lo Sposalizio della Vergine, ispirato a un modello di Perugino e dipinto a soli 19 anni, costituisce il punto di arrivo del suo primo periodo di attività e dimostra già una visione organica della costruzione dello spazio e dei valori dell'architettura. 
  • Nel 1504 è a Firenze, dove entra in contatto con Leonardo e Michelangelo. 
  • Le opere fiorentine (tra cui la Madonna del cardellino e i Ritratti di Maddalena Strozzi e Agnolo Doni) risentono tanto della plasticità di Michelangelo quanto della grazia e dell' attenzione alla natura tipiche di Leonardo. 
  • La Pala Baglioni, eseguita a Perugia, raffigura il Trasporto del Cristo morto in modo dinamico e patetico, con citazioni dall'Antico e dai grandi maestri del Rinascimento. 
  • A Roma dal 1508, Raffaello decora le Stanze Vaticane con l'assistenza di un gruppo di collaboratori; al  composto equilibrio della Stanza della Segnatura (dipinta per Giulio II) seguono il dinamismo e la concitazione dell'Incendio di Borgo (che risale al papato di Leone X). 
  • Per il banchiere Agostino Chigi affresca la Villa Farnesina con il Trionfo di Galatea, sintesi di naturalezza classicità
  • I dipinti della fase matura (Madonna della seggiola, Ritratto di Leone X tra due cardinali, Trasfigurazione) raggiungono risultati di grande armonia, con attenzione alle gradazioni cromatiche e all' espressione dei sentimenti
  • Raffaello si dedica anche all'architettura, sviluppando nuove tipologie sulla base degli insegnamenti di Bramante (Palazzo Pandolfini a Firenze e Villa Madama a Roma). Si occupa anche della ricostruzione di San Pietro. 
  • La vastità della riflessione di Raffaello sull'Antico è dimostrata dal progetto di un'edizione tradotta e illustrata del trattato di Vitruvio, ma soprattutto dalla Lettera a Leone X sui monumenti romani, importante anche per la consapevolezza storica e il valore attribuito alla salvaguardia degli edifici. 

  DOMANDE GUIDA
1. Quali sono i rapporti delle opere giovanili di Raffaello con i modelli di Perugino?
2. In che modo la lezione di Leonardo e di Michelangelo modifica e arricchisce lo stile di Raffaello?
3. Quali sono i principali committenti romani di Raffaello?
4. Quali temi sono trattati nella Stanza della Segnatura?
5. Quale opera di Raffaello si distingue per la ricerca sulle gradazioni del rosso?
6. In che modo Raffaello aggiorna le idee architettoniche di Bramante?

Dossier Arte - volume 2
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò