DOSSIER: Monna Lisa

   dossier l'opera 

Leonardo da Vinci

MONNA LISA

  • 1503-1506
  • olio su tavola, 77x53 cm
  • Parigi, Museo del Louvre

    Il tempo e il luogo

    Il dipinto conservato al Louvre è una delle opere più conosciute di Leonardo e si colloca, secondo una consolidata tradizione, nel secondo soggiorno fiorentino, in stretta contiguità con la Battaglia di Anghiari. L’identificazione della donna raffigurata è ancora oggetto di discussione, in quanto il racconto di Giorgio Vasari che vi riconosceva "monna Lisa del Giocondo", ovvero Lisa Gherardini moglie di Francesco del Giocondo, è stato messo più volte in dubbio. Secondo ipotesi recenti il dipinto si sarebbe dovuto datare fra il 1514 e il 1516, e vi si sarebbe potuta riconoscere una favorita di Giuliano de’ Medici, mecenate e protettore dell’artista prima della sua partenza per la Francia. Un appunto, scoperto nel 2005, di un contemporaneo di Leonardo vergato a margine di un incunabolo del 1477, avvalorerebbe invece la testimonianza vasariana e soprattutto la contemporaneità con la sfortunata impresa della Battaglia di Anghiari.

    La descrizione e lo stile

    Con Monna Lisa, l’artista rinnova in modo deciso il genere del ritratto: la leggera torsione del busto e l’originale effetto dello sguardo che sembra inseguire lo spettatore danno efficacia e vividezza alla rappresentazione. Nel celebre sfondo, protagonista del dipinto al pari della dama, il movimento continuo degli elementi naturali è reso grazie alla tecnica dello sfumato, cioè la gradazione progressiva dei toni dei colori e delle ombre. Così come per la figura femminile, un delicato vitalismo caratterizza il trattamento del paesaggio, dove si scorgono, in lontananza, cime montuose che sfumano all’orizzonte e si riflettono in uno specchio d’acqua. Con un’innovazione tecnica fondamentale, rispetto alla prospettiva lineare inventata nella Firenze del primo Quattrocento, Leonardo sperimenta la cosiddetta prospettiva atmosferica, in cui lo sfumare progressivo dei contorni, la diminuzione della nitidezza, e il tono azzurro che ricopre i differenti colori rendono l’illusione della dilatazione spaziale.

    Dossier Arte - volume 2
    Dossier Arte - volume 2
    Dal Quattrocento al Rococò