1. Il QUATTROCENTO
Una straordinaria fioritura artistica
È a prima vista sorprendente che in un’epoca di crisi e frammentazione politica abbia avuto origine la più grande fioritura culturale e artistica della storia italiana: il Rinascimento. In realtà, secondo alcuni studiosi, è proprio la pluralità dei centri culturali a stimolare la straordinaria vivacità artistica e letteraria italiana. Nelle corti dei principi, interessati a promuovere la magnificenza del loro potere attraverso l’arte e la cultura, gli intellettuali e gli artisti trovano un luogo in cui esprimere - più o meno liberamente - la propria creatività.
Riprendono con nuovo slancio gli investimenti, sia pubblici sia privati, nelle arti: il mecenatismo, ossia la tendenza a proteggere e sovvenzionare gli artisti, non riguarda soltanto le maggiori corti principesche. Anche i centri minori - da Ferrara a Mantova, da Verona a Urbino - ospitano artisti, letterati e studiosi di primissimo piano. Dove la tradizione comunale è ancora viva, inoltre, le antiche istituzioni cittadine continuano a sostenere un mecenatismo di tipo "pubblico".
Riprendono con nuovo slancio gli investimenti, sia pubblici sia privati, nelle arti: il mecenatismo, ossia la tendenza a proteggere e sovvenzionare gli artisti, non riguarda soltanto le maggiori corti principesche. Anche i centri minori - da Ferrara a Mantova, da Verona a Urbino - ospitano artisti, letterati e studiosi di primissimo piano. Dove la tradizione comunale è ancora viva, inoltre, le antiche istituzioni cittadine continuano a sostenere un mecenatismo di tipo "pubblico".
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La preminenza culturale di Firenze
Firenze è un caso esemplare di convivenza tra il mecenatismo "pubblico" delle corporazioni e la Pace di Lodi (1454). quello privato dei principi (a sua volta contiguo e in certi casi coincidente con quello dello Stato). Negli anni in cui si afferma la Signoria dei Medici e si consolida il suo dominio sulla Toscana, Firenze assume anche una spiccata egemonia culturale. Questa coincidenza non è casuale: per la famiglia Medici l'arte è uno strumento di autopromozione, e per oltre mezzo secolo il loro mecenatismo sarà funzionale al consolidamento del loro ruolo politico. Sotto la Signoria medicea Firenze diventa la culla del Rinascimento e il principale polo attrattivo dei più importanti artisti del tempo, superando anche Roma che, decaduta negli anni del Papato avignonese (1377-1417), non ha ancora recuperato la vitalità culturale di un tempo.Dall'Umanesimo al Rinascimento
I nuovi orientamenti della vita artistica e culturale italiana nel Quattrocento affondano le radici nel pensiero e nell'opera di intellettuali umanisti come Coluccio Salutati (1331-1406), Leonardo Bruni (1370-1444) e Poggio Bracciolini (1380-1459), che promuovono una nuova lettura dei classici latini e greci in cui il richiamo agli antichi coincide con il recupero della centralità dell'essere umano nel cosmo e con la fiducia in un ordine entro il quale l'individuo possa costruire il suo destino (homo faber fortunae suae, l'uomo è artefice della propria sorte). In quest'ottica, l'Umanesimo non si limita all'amore per la conoscenza pura, ma incoraggia - almeno in alcune sue correnti - il superamento del distacco tra teoria e pratica, tra contemplazione e azione, individuando nella vita attiva e nell'impegno dell'intellettuale nella società un valore irrinunciabile.Questa concezione attraverserà tutti i campi del sapere e dell'espressione artistica - dalle arti figurative all'architettura, all'urbanistica - e il Rinascimento, pur rimanendo a lungo un fenomeno limitato alle corti e alle élite cittadine, influenzerà il corso della storia culturale italiana ed europea per tutto il secolo e oltre.
Dossier Arte - volume 2
Dal Quattrocento al Rococò