Pisanello

14 Il Gotico Pisanello La carriera di Pisanello (Antonio Pisano, Pisa? 1395 ca.-Mantova? 1455) si snoda tra le principali corti italiane, dove riscuote l ammirazione di sovrani e intellettuali. Trasferitosi da bambino a Verona con la madre, Pisanello si forma probabilmente a Venezia, collaborando con Gentile da Fabriano alla perduta decorazione del Palazzo Ducale. Di Gentile, Pisanello termina anche un ciclo di affreschi in San Giovanni in Laterano a Roma (purtroppo perduti nella ristrutturazione secentesca della Basilica), che il maestro, morendo, aveva lasciato incompiuto. Pisanello disegnatore Disegnatore prolifico e abilissimo, Pisanello è il più antico artista italiano del quale si conservi un numero rilevante di disegni su carta, in un periodo in cui questo materiale cominciava a diffondersi sempre più. Molti dei disegni sono studi preparatori per opere pittoriche realizzate; altri, non corrispondendo ad alcun dipinto noto, potrebbero anche essere semplici esercitazioni grafiche. Ne è un esempio il foglio con la Lussuria (132), personificata in una donna nuda, con una capigliatura ricciuta e un volto malizioso, accompagnata da un coniglio. Il segno è tracciato a penna e rinforzato con bistro (una polvere brunastra) e riesce a delineare con efficacia le forme ossute della donna. La decorazione della Cappella Pellegrini a Verona 132. Pisanello, Allegoria della Lussuria, particolare, 1420-1430, penna e bistro. Vienna, Graphische Sammlung Albertina. 464 133. Pisanello, San Giorgio e la principessa, 1436-1439 (?), affresco. Verona, Chiesa di Sant Anastasia. Tra il 1436 e il 1439, a Verona, l artista realizzò la decorazione della cappella della famiglia Pellegrini nella chiesa domenicana di Sant Anastasia. Purtroppo oggi resta solo l affresco di San Giorgio e la principessa (133), collocato all esterno della cappella; le sue cattive condizioni hanno reso necessario lo stacco della superficie dipinta. L affresco intendeva probabilmente celebrare gli ideali cristiani della cavalleria, di cui san Giorgio è l espressione più alta. Egli, infatti, affronta un terribile drago, dopo aver saputo dalla principessa di Silena, in Libia, che il mostro minaccia la città con la continua pretesa di uomini e animali da mangiare, e che la stessa principessa sta per essere divorata. Dopo la vittoria del santo, il re e l intera popolazione si convertono al Cristianesimo. Il soggetto è stato messo in rapporto con fatti storici del tempo, come le varie epidemie di peste, simboleggiate dal drago, o l occupazione di Verona (allora soggetta a Venezia) da parte di Gianfrancesco Gonzaga e di altri signori padani per conto di Filippo Maria Visconti, nel novembre 1439. Ma questa seconda ipotesi trova un ostacolo nel fatto che Pisanello si schierò in realtà dalla parte degli occupanti e lasciò Verona con il Gonzaga quando questi fu cacciato. La scena rappresenta un momento preciso della leggenda, quello in cui il santo

Dossier Arte - volume 1 
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Dalla Preistoria al Gotico