Dossier Arte - volume 1 

L arte gotica Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti 84. Simone Martini, Maestà, 1312-1315 con rifacimenti del 1321, affresco e tecnica mista su muro. Siena, Palazzo Pubblico. 85. Simone Martini, San Martino ordinato cavaliere, 1312-1317 ca., affresco. Assisi, Basilica di San Francesco, chiesa inferiore. il suo interesse per la realtà sensibile. Secondo le consuetudini del tempo, l episodio di San Martino ordinato cavaliere (85), avvenuto in realtà nel IV secolo, viene attualizzato e i personaggi indossano abiti trecenteschi. Anche il gruppo dei musici e cantori sulla destra e quello dei falconieri sulla sinistra hanno un aspetto contemporaneo; solo la figura dell imperatore, che cinge la spada sui fianchi del futuro santo e si presenta di profilo e incoronato di alloro, si ispira forse a una moneta antica. Le architetture sono costruite in modo coerente e razionale; certamente, lavorando ad Assisi, il pittore poté compiere uno studio ravvicinato delle opere di Giotto. „ Annunciazione e santi Risale agli anni 1330-1333 una delle opere più famose di Simone Martini, un trittico con Annunciazione e santi (86), dipinto per il Duomo di Siena in collaborazione con il cognato Lippo Memmi. Attualmente conservato alla Galleria degli Uffizi a Firenze, è racchiuso in una cornice ottocentesca dove sono però inserite figure di Profeti originali. Il fondo dorato è impreziosito dalle punzonature delle aureole, dalle lettere in rilievo che compongono una sorta di fumetto tra Maria e l angelo e dalla stesura di vernici trasparenti per definire il mantello di quest ultimo. Le figure principali sono contornate da linee elegantissime e sinuose. L estrema eleganza delle pose si accompagna al tono inquieto della narrazione, che sceglie il momento in cui Maria, turbata dall annuncio dell angelo, si ritrae chiudendosi nel mantello. 86. Simone Martini, Annunciazione e santi, 1330-1333, tempera su tavola, 184x210 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi. 87. Simone Martini, Allegoria virgiliana, 1338-1343, miniatura su pergamena, 287x198 mm. Milano, Biblioteca Ambrosiana. Il soggiorno di Simone ad Avignone Fu probabilmente verso il 1336 che Simone si spostò ad Avignone, allora sede del Papato. Oltre a lavorare per esponenti della curia, strinse un legame di amicizia con Francesco Petrarca, per il quale dipinse un ritratto dell amata Laura, purtroppo perduto ma celebrato dal poeta in due sonetti. Nel 1338 il poeta, per celebrare il ritrovamento di un manoscritto rubatogli dodici anni prima, commissionò a Simone il frontespizio (87), dove si vede Virgilio intento a comporre versi, mentre Servio (autore del commento contenuto nel volume) scosta una tenda e lo mostra ai personaggi delle sue opere: il guerriero Enea, il contadino delle Georgiche e il pastore delle Bucoliche. L attenta descrizione del paesaggio introduce un nuovo naturalismo, armoniosamente integrato con il tono colto della raffigurazione. Il sodalizio con Petrarca, che aveva sviluppato in alcune sue opere riflessioni sull arte figurativa, produce un risultato di grande intensità. La tecnica è raffinata e sperimentale: alla consueta miniatura su pergamena (nella quale i colori erano temperati con albume d uovo e gomma arabica) si affianca l uso di penna, tempera e acquerello. L attività di Simone Martini presso la corte papale di Avignone consente all arte senese di affacciarsi su una nuova ribalta, dalla quale il suo influsso si diffonde largamente e avrà una vasta eco nei successivi esiti del Gotico internazionale. 439

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Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico