Dossier Arte - volume 1 

13 Il Romanico L Abbazia di Montecassino Architettura di pellegrinaggi Un ruolo analogo a quello di Cluny fu svolto, in Italia, dall Abbazia di Montecassino, fondata nel VI secolo da san Benedetto, più volte ricostruita e considerata ai tempi dell abate Desiderio (1058-1086), il futuro papa Vittore III, la meraviglia dell Occidente (20). Sulla spinta della riforma cluniacense, Desiderio avviò un programma di rinnovamento culturale e artistico che trovava i propri modelli nell epoca costantiniana e nella Chiesa primitiva, ricorrendo anche all uso di materiali classici di spoglio. Egli fece ricostruire completamente l abbazia, acquistando a Roma marmi antichi da reimpiegare nella nuova chiesa; inoltre, estese i possedimenti terrieri di Montecassino e incrementò l attività del prestigioso scriptorium e la biblioteca, ricca di testi classici. La chiesa romanica del complesso abbaziale di Montecassino fu distrutta da un terremoto del 1349. Dalle fonti e dalle descrizioni antiche sappiamo tuttavia che l edificio, voluto dall abate Desiderio attorno al 1066 e consacrato nel 1071, era di notevoli proporzioni ed era preceduto da una corte (nota come Paradisum), sulla quale si affacciava un portico ad archi acuti cui si accedeva da uno scalone di marmo. In sintonia con gli ideali di emulazione dell antichità di Desiderio, la pianta era ispirata a quella delle basiliche paleocristiane. Per la decorazione, invece, furono chiamati artisti provenienti da Costantinopoli e da Alessandria d Egitto, abili nella lavorazione del bronzo e nell arte dell oreficeria. La passione dell abate per i classici e la sua apertura verso il mondo antico lasciarono un impronta intellettuale su tutti i monasteri affiliati, e l abbazia svolse un ruolo di diffusione di modelli culturali e artistici che si sarebbero intrecciati con le altre culture presenti nella Penisola: quella classica, quella araba (diffusasi in Occidente dopo la dominazione araba in Puglia, in Calabria e in Sicilia) e quella normanna, come vedremo meglio a proposito del Romanico meridionale. La circolazione di linguaggi e tecniche artistiche in tutto il bacino mediterraneo deve il suo straordinario impulso, oltre che alla rete capillare dei monasteri, ai viaggi dei crociati e dei pellegrini e a una generale ripresa dei commerci con l Oriente. I pellegrinaggi erano viaggi compiuti per esigenze penitenziali e devozionali da una parte consistente della popolazione medievale, che si spostava, coprendo anche vaste distanze, per visitare i santuari più famosi (21), e che faceva sosta nella rete di foresterie e strutture di accoglienza gestite dagli ordini ospitalieri. Le mete principali erano Roma, dove si trovava il corpo dell apostolo Pietro, la Terrasanta, luogo della vita e della Passione di Cristo, Santiago, in Spagna, dove era custodito il corpo di san Giacomo ( pp. 342-343), e i luoghi dell apparizione dell arcangelo Michele, Monte Sant Angelo in Puglia e Mont-Saint-Michel in Francia (22). Lungo le reti viarie che collegavano i santuari maggiori si svilupparono un architettura e una decorazione scultorea dalle caratteristiche simili: ciò avveniva sia perché le chiese di pellegrinaggio erano costruite per assolvere ad analoghe esigenze liturgiche e funzionali, sia perché spesso, insieme ai pellegrini, si spostavano artisti e architetti. La caratteristica principale di questi edifici era la presenza di un ampio deambulatorio che chiudeva l abside e in cui, dalle navate, avanzava il flusso ininterrotto dei fedeli, in una sorta di percorso obbligato. 20. Disegno ricostruttivo dell Abbazia di Montecassino ai tempi dell abate Desiderio. 340 La circolazione di artisti e modelli in Italia In Italia, in direzione di Monte Sant Angelo, i pellegrini si muovevano secondo percorsi ben definiti: i documenti riferiscono che dal Nord si dirigevano nelle Marche e da lì in Abruzzo, dove seguivano i tratturi della transumanza che ancora oggi giungono sino a Foggia. Questo lungo tragitto li portava a sostare in varie chiese e monasteri, come quello abruzzese di San Clemente a Casauria, dove c era una foresteria ad accoglierli. Intorno al 1176 l abate benedettino Leona-

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Dalla Preistoria al Gotico