Dossier Arte - volume 1 

L arte e l architettura mesopotamiche L arte sumera „ Stele degli avvoltoi La più celebre stele sumera è stata rinvenuta, frammentaria, a Tello (l antica Girsu), nello Stato di Lagash (Mesopotamia meridionale), e sembra che riproduca modelli ancora più antichi. In base alla ricostruzione oggi esposta al Louvre, si ritiene che fosse una stele della vittoria , composta da un unica lastra verticale piuttosto sottile e alta 188 centimetri, con profilo stondato in alto. Sulle due facce si sviluppa un bassorilievo che racconta le vicende della conquista di Umma da parte di Eannatum, re di Lagash (2450 a.C. circa). Su un lato sono raffigurati alcuni avvoltoi che tengono nel becco brandelli e teste dei cadaveri dei vinti (5), mentre un epigrafe commemora le gesta del sovrano; sotto agli avvoltoi vi sono i soldati di Eannatum che, in un altro frammento (6), marciano compatti a falange dietro al re, il cui corpo è frontale mentre il viso è di profilo. La stele è un opera straordinaria per vivacità e inventiva, e dimostra l alto livello raggiunto dall arte figurativa sumera. 5. Arte sumera, Avvoltoi reggono nel becco brandelli dei cadaveri dei nemici, frammento della Stele degli avvoltoi, 2450 a.C. ca., pietra calcarea. Parigi, Museo del Louvre. 6. Arte sumera, Re Eannatum conduce l esercito alla conquista di Umma, frammento della Stele degli avvoltoi, 2450 a.C. ca., pietra calcarea. Parigi, Museo del Louvre. Gli oranti raffigurati nelle statuette votive sumere vestono di solito il kaunàkes, tipico gonnellino a ciocche di lana di capra pendenti. Le figure femminili sono invece rappresentate con una lunga tunica. Le statuette di oranti L arte sumera rispecchia in massima parte l austerità di una civiltà dominata dalla fedeltà e dalla sottomissione al sovrano, rappresentante supremo del potere divino. Non a caso molte statuette, rinvenute principalmente nella città di Mari (sulla riva occidentale dell Eufrate), raffigurano sovrani, sacerdoti o funzionari. Le dediche poste sul retro e le pose delle figure sedute o erette e con le mani giunte in atto di preghiera testimoniano la loro destinazione: depositate nei templi, assicuravano alla divinità una presenza costante di oranti. Una di queste statuette votive raffigura il sovrano di Mari, Iku-Shamagan (7), . Il re ha il volto lungo e gli che indossa il kaunàkes occhi sbarrati; le sopracciglia sono unificate da una linea nera di bitume, mentre la pupilla risalta sul fondo bianco di madreperla, ricavata da una conchiglia. Lo sguardo è fisso, ma si coglie un accenno di sorriso. 7. Arte sumera, Iku-Shamagan, re di Mari, in preghiera, con dedica sul retro del funzionario Shibun, 2500-2400 a.C. ca., pietra gessosa e steatite, h 46,4 cm. Damasco (Siria), Museo Nazionale (dal Tempio della dea Ishtar a Mari, in Siria). 29

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Dalla Preistoria al Gotico