FOCUS: Il mosaico a coni

2 La Mesopotamia 4. Resti della ziqqurat di Ur, 2100 a.C., mattoni. Tell el-Mukayyar (Iraq). Noti come montagne di dio , perché con la loro altezza costituivano una sorta di scala simbolica per giungere alla divinità, questi edifici avevano una natura polifunzionale, essendo al tempo stesso templi, magazzini per prodotti agricoli, baluardi difensivi, depositi idrici e forse anche osservatori astronomici. Essendo realizzate in mattoni, più deperibili della pietra, le ziqqurat sono giunte a noi in cattivo stato di conservazione. Se ne conoscono diciannove, dislocate in sedici diversi siti; molte di queste, come la ziqqurat di Ur (4), alta circa 25 metri, sono prive dei piani superiori. La scultura come comunicazione del potere Le più antiche sculture mesopotamiche sono rappresentate da bassorilievi, statuette e stele. Si tratta dei primi sistemi figurativi di comunicazione storico-celebrativa: narrazioni svolte per immagini e talvolta abbinate alla scrittura, con il fine di raffigurare ed esaltare il potere assoluto e divino del sovrano. Fra le opere più rappresentative di questo genere vi sono alcune stele databili attorno al III millennio a.C., costituite da lastre di pietra, basalto o diorite, in genere alte poco più di un metro, sulle quali sono narrate storie a bassorilievo. IL MOSAICO A CONI Nel Tempio di Inanna a Uruk è stata impiegata una tecnica di costruzione antesignana del cemento: i muri sono costituiti da un getto di calce di gesso e polvere di mattone cotto. Sulle pareti esterne è posta una raffinata decorazione costituita da un mosaico a coni, che forma disegni a losanghe e a zigzag. Si tratta della più antica tecnica musiva (relativa cioè alla realizzazione di mosaici) conosciuta, e consiste nel sistemare uno accanto all altro coni colorati di arenaria rossa, alabastro bianco e calcare bituminoso grigio-nero. Lunghi dai 10 ai 20 centimetri, i coni sono in alcuni casi intinti nel bitume, al fine di isolare la parete dall umidità e di rinforzare gli angoli. L adesione dei materiali è ottenuta colando negli interstizi della malta o inserendo fra uno strato e l altro di calce una serie di piastre in terracotta forate alle estremità. Ben presto, con il grande sviluppo edilizio e con la necessità di recuperare il materiale per produrre quantitativi ingenti di coni per i mosaici murali, le pietre pregiate verranno sostituite dalla terracotta e in seguito a Uruk si ripiegherà anche sul mattone crudo. 28 Resti di colonne decorate con mosaici a coni colorati, III millennio a.C. Berlino, Musei Statali, Vorderasiatisches Museum (dal Tempio della dea Inanna a Uruk). Ricostruzione di J.D. Forest (1985) della messa in opera di coni di pietra a Uruk.

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico