Dossier Arte - volume 1 

La formazione dell arte romana L architettura romana e i suoi modelli I santuari italici Il confluire di grandi ricchezze nelle mani delle famiglie aristocratiche provoca il fenomeno dell imitazione di modelli architettonici ellenistici anche fuori da Roma, nel Lazio, dove vengono eretti alcuni grandiosi santuari. il caso, per esempio, del Santuario di Giove a Terracina, del Santuario di Giunone a Gabii, di quello di Giunone Sospita (Salvatrice) a Lanuvio e di Ercole Vincitore a Tivoli. „ Santuario della Fortuna Primigenia Un importante esempio di questa tendenza architettonica è il Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina (Praeneste) (17-18), costruito negli ultimi decenni del II secolo a.C. su ispirazione di edifici ellenistici a terrazze, come il Santuario di Atena Lindia sull isola di Rodi. Di impianto fortemente scenografico, articolato su sei terrazze artificiali edificate simmetricamente rispetto a un asse centrale, l edificio si arrampica per 90 metri sul monte Ginestro. Le terrazze sono collegate da rampe e scalinate di accesso; i muri di fondo delle terrazze sono realizzati in opus caementicium rivestito da opus poligonale e opus incertum. Le volte sono state ampiamente impiegate nelle strutture portanti o di fondazione e nelle nicchie, per poi essere mascherate con elementi rettilinei allo scopo di emulare l aspetto dei modelli greci. L accesso al santuario avveniva direttamente dal Foro della città, tramite una serie di scalinate laterali, poste tra giganteschi muri, che portavano sino alla terza terrazza; da qui si accedeva a due rampe coperte che salivano alla terrazza successiva. Ci si ritrovava quindi nuovamente all aperto, a una sensibile altezza, sulla quarta terrazza, dove aveva sede il culto oracolare, con il profondo pozzo sacro. La terrazza era chiusa verso il monte da un portico di ordine dorico, interrotto da due esedre (spazi semicircolari all aperto) porticate con colonne ioniche, da cui il nome di terrazza degli emicicli . Dal centro del portico partiva infine la ripida scalinata che 17. Disegno ricostruttivo del Santuario della Fortuna Primigenia. 18. Santuario della Fortuna Primigenia, 125-100 a.C. ca. Palestrina (Roma). portava alla quinta e poi alla sesta terrazza, detta piazza della Cortina . Era un vasto piazzale a U, delimitato su tre lati da un doppio portico di ordine corinzio e con una cavea teatrale al centro del lato di fondo. La cavea era coronata da un doppio portico corinzio semicircolare, chiuso sul fondo da un muro, sopra il quale sorgeva un piccolo tempio a pianta circolare, con la statua della dea Fortuna in bronzo dorato. La dea (di cui è stata ritrovata la testa in marmo bianco) era raffigurata nell atto di allattare Giove e Giunone, ed era collocata nell emiciclo orientale del santuario. Questa connessione tra luogo di culto e cavea teatrale si ritrova anche in altri santuari laziali, e passerà in alcuni luoghi sacri romani. 209

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Dalla Preistoria al Gotico