L’architettura religiosa

8 Italici ed Etruschi L architettura religiosa I templi etruschi Dei luoghi di culto etruschi, se si escludono quelli naturali, sono giunte sino a noi scarse testimonianze. A parte il basamento, realizzato in pietra, e il tetto, costruito in terracotta, i templi erano infatti edificati con materiali deperibili, tra cui legno e mattoni crudi, secondo le norme contenute nei libri rituales, testi sacri della religione etrusca che regolavano anche l architettura dei templi. Nonostante questo, grazie a modellini votivi e a ritrovamenti di fondamenta e di altri elementi architettonici, è stato possibile ricostruirne la struttura (23). 23. Disegno ricostruttivo del Tempio di Belvedere (Orvieto), IV secolo a.C. 24. Antefissa con testa di Gorgone, fine del VI secolo a.C., terracotta, h 48 cm. Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (da Veio, Roma). 25. Schema dell ordine tuscanico. 26. Pianta dell Ara della Regina a Tarquinia (Viterbo), IV secolo a.C. Molte informazioni sono inoltre giunte sino a noi grazie all architetto romano Vitruvio, che nel suo De architectura classificava i templi etruschi sotto un nuovo ordine architettonico, diverso dai tre ordini architettonici greci: l ordine tuscanico (25). Egli si basava in particolare sull aspetto delle colonne, che ricordavano quelle doriche ma, a differenza di quelle, avevano il fusto liscio e poggiavano su una base. Il tempio etrusco, scriveva Vitruvio, era collocato su un basamento costituito da grandi blocchi di pietra, cui si accedeva tramite una scalinata posta sulla fronte dell edificio e orientata a mezzogiorno (cioè verso la parte del cielo da cui si credeva giungessero gli auspici, i segni inviati dagli dèi e interpretati dagli àuguri, i sacerdoti etruschi). L area del tempio era divisa in due zone: una anteriore, detta pronao, con colonne in legno o mattoni di argilla cotti al sole, disposte in due file; e una posteriore, costituita, sempre secondo Vitruvio, da tre celle coperte, ognuna delle quali era dedicata a una divinità (Tinia, Uni e Menerva). Studi recenti hanno in realtà dimostrato che il tipico tempio etrusco era a una sola cella, talora fiancheggiata da due alae (corridoi). Ne è un esempio il Tempio dell Ara della Regina a Tarquinia (26), risalente alla metà del IV secolo a.C. Il tempio etrusco, inoltre, presentava elementi decorativi fittili, in buona parte realizzati serialmente a stampo. Si trattava di acroteri e antefisse in terracotta dipinta, a forma di testa femminile o di creature mitologiche, come per esempio la Gorgone proveniente da Veio e conservata oggi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma (24). Sono stati rinvenuti anche frammenti di fregi dipinti, gruppi statuari in terracotta che erano collocati all interno dei frontoni o sui tetti, come il celebre Apollo, proveniente anch esso da Veio ( pp. 188-189), e statue di culto. 181

Dossier Arte - volume 1 
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Dalla Preistoria al Gotico