Dossier Arte - volume 1 

8 Italici ed Etruschi 1 A 1 3 B 4 2 4 C D 20. Pianta della città etrusca di Marzabotto (Bologna), tardo VI secolo a.C. 1 Area sacra 2 Area pubblica 3 Zona residenziale 4 Zona manifatturiera A, B, C, D Assi viari principali 21. Mura di Fiesole, particolare, III-II secolo a.C. Fiesole (Firenze). 22. Porta all Arco di Volterra, III-II secolo a.C., tufo e panchina, h 7 m. Volterra (Pisa). La tecnica costruttiva dell arco era già conosciuta dai Greci, e sarà poi sviluppata dai Romani. A differenza dei sistemi trilitici, in cui l architrave sopporta tutto il peso degli elementi soprastanti, rischiando di spezzarsi, con l arco il peso si scarica lungo i sostegni laterali. Ciò consente di costruire edifici più alti e realizzare aperture di grandi dimensioni. La città Come ricorda lo storico latino Varrone (I secolo a.C.), la fondazione delle città etrusche iniziava tracciando il sulcus primigenius, un solco effettuato nel terreno con una coppia di buoi bianchi che trainavano un aratro lungo il futuro perimetro delle mura. Dal rito dipendevano anche l edificazione della cinta muraria, il numero di porte della città, l ubicazione e l orientamento dei templi e la dislocazione delle necropoli all esterno dell abitato. L impianto urbanistico seguiva in genere un ordine basato sull incrocio perpendicolare dei due assi viari portanti, che poi i Romani avrebbero chiamato cardo e decumanus maximi. Una scrupolosa applicazione di questa struttura urbanistica si riscontra tuttavia solo nel caso di fondazioni ex novo, come Marzabotto (20) e Gonfienti (nei pressi di Prato), in cui la morfologia del terreno non era di impedimento. Più spesso, gli insediamenti si adattavano alla natura 180 irregolare dei colli su cui sorgevano, anche tramite la realizzazione di terrazze artificiali. Lo sviluppo delle città comportò il perfezionamento delle tecniche di costruzione delle mura. La tecnica isodoma (21) utilizzava blocchi di pietra regolari, quella poligonale impiegava pietre irregolari ma ben connesse tra loro. Tra le mura di cinta più imponenti vi sono quelle di Fiesole, Cortona, Roselle e Vetulonia. Le porte di ingresso alle città erano in origine architravate, cioè realizzate con una trave orizzontale che univa gli elementi portanti. Dal IV secolo a.C. gli ingressi assunsero un aspetto monumentale, con strutture ad arco semicircolare (a tutto sesto) . Esempi significativi di arco etrusco sono quelli delle porte di Perugia (la Porta Marzia della metà del III secolo a.C. e l Arco di Augusto della seconda metà del III secolo a.C.) e soprattutto della Porta all Arco di Volterra (III-II secolo a.C.) (22), che meno di ogni altra ha subìto rimaneggiamenti successivi.

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Dalla Preistoria al Gotico