Dossier Arte - volume 1 

16. Agesandro, Polidoro e Atanadoro, Accecamento di Polifemo, I secolo a.C., marmo (gesso e resina per le parti ricostruite), lunghezza 5 m. Sperlonga (Latina), Museo Archeologico. conservato nel Cortile del Belvedere dei Musei Vaticani. Si tende a interpretare quest opera come una copia romana di un originale ellenistico del II secolo a.C.: un iscrizione presente sulla base indica come autore della statua un certo Apollonio, figlio di Nestore, di Atene, ma sembra essere un falso del Seicento. Il torso faceva in origine parte di una possente figura virile, oggi priva della testa, delle braccia e della parte inferiore delle gambe, seduta su una pelle ferina posta su una roccia. Come nel Laocoonte, la posizione della parte inferiore del corpo è caratterizzata dalla turgida muscolatura delle gambe in tensione che, insieme alla resa esagerata dei singoli muscoli del tronco, sottolinea l estremo sforzo del momento. Diverso è invece il ritmo della parte superiore della figura: il movimento si sviluppa lungo un arco che tende a richiudersi in avanti, concludendosi con il piegamento della testa verso sinistra. L atteggiamento ricorda quello di Telefo nella lastra del Piccolo fregio dell Altare di Pergamo, in cui l eroe tiene sollevato il piccolo Oreste. „ Le sculture della Grotta di Sperlonga Nel 1957, a Sperlonga, nel Lazio, sono state rinvenute parti di sculture che portano le firme degli stessi tre artisti di Rodi cui era attribuito da Plinio il Laocoonte. I frammenti sono stati trovati all interno di una grotta naturale aperta sul mare e adattata a ninfeo (spazio rettangolare o circolare arricchito da nicchie, colonne e fontane) di una villa romana appartenuta all imperatore Tiberio. Facevano parte di una ricca decorazione scultorea dislocata in vari punti della grotta per allietare i banchetti imperiali. Le statue di Sperlonga, che illustrano episodi della vita di Ulisse e sono note come l Odissea di marmo , sono riconducibili ai tratti salienti del Barocco pergameno sia per gli elementi stilistici, sia per la lettura in chiave patetica degli episodi mitici che raffigurano. La minuziosa opera di ricomposizione dei resti ha permesso di identificare solo quattro dei gruppi marmorei che componevano 162 Nell espressività del volto di Ulisse, che ha lo sguardo rivolto verso l alto, la bocca semiaperta, la barba e la capigliatura scomposte, si colgono evidenti affinità con il volto sofferente del Laocoonte. la decorazione: l Accecamento di Polifemo, l Assalto di Scilla alla nave di Ulisse, il Ratto del Palladio, Ulisse che solleva il cadavere di Achille. Nell Accecamento di Polifemo (16), che era situato in fondo alla grotta, spicca il grande corpo del ciclope, addormentato su una roccia per aver bevuto troppo vino. L essere mitologico è disteso obliquamente, con la testa abbandonata all indietro e la gamba muscolosa completamente stesa, punto di inizio di una linea diagonale che percorre l intera composizione. A sinistra, i compagni di Ulisse spingono in direzione dell unico occhio del ciclope il palo appuntito che lo accecherà, mentre l eroe, che si trova all apice della piramide disegnata dall insieme, dirige il colpo. La testa di Ulisse è coperta dal caratteristico pileo, il copricapo del navigante, e la sua espressione è resa intensa dall approfondimento delle orbite oculari: l intensità dello sguardo, l irrigidirsi di tutti i muscoli del viso e la bocca semiaperta trasmettono la tensione del momento .

Dossier Arte - volume 1 
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Dalla Preistoria al Gotico