La pittura e i mosaici altomedievali

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La pittura e i mosaici altomedievali

I manoscritti miniati e gli oggetti di arte applicata, spesso corredati di iscrizioni che forniscono notizie sui committenti e sulla data di esecuzione, sono le opere dell’Alto Medioevo che consentono di ricostruire un quadro storico abbastanza completo del periodo. Non si può dire lo stesso per la pittura eseguita tra il VII e il X secolo in Occidente. Sono infatti rare e mal conservate le immagini su tavola, alcune delle quali erano oggetto di culto perché ritenute miracolose, come i "ritratti" di Maria attribuiti all’evangelista Luca da un’antica – quanto infondata – tradizione, o le immagini "acheropite", ovvero "non fatte da mano umana", come quella della Sacra Sindone. Restano invece alcuni esempi di mosaici e di pitture murali. Si preferisce usare questa espressione invece di affreschi perché, in effetti, nell’Alto Medioevo si procede in prevalenza alla stesura del colore sull’intonaco secco e non su quello fresco, come avverrà a partire dalla fine del XIII secolo.

Chiesa di Santa Maria a Castelseprio 

Nel 1944, all’interno della Chiesa di Santa Maria foris portas a Castelseprio, località della provincia di Varese abitata dall’antichità fino alla fine del XIII secolo, sono stati riscoperti alcuni dipinti murali che occupano parte dell’abside maggiore. Essi raffigurano Storie dell’infanzia di Cristo; alcuni soggetti non sono tratti dai quattro Vangeli canonici, ma da quelli apocrifi, non riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa. Questi testi, narrando episodi non trattati dai Vangeli canonici (come quelli relativi a Maria e ai suoi genitori o alla nascita e ai primi anni di vita di Gesù), hanno avuto fortuna come fonti iconografiche, tanto da entrare di fatto nelle conoscenze e nelle credenze più radicate dei fedeli. Il Viaggio verso Betlemme di Maria e Giuseppe (66) è un soggetto piuttosto raro nella pittura occidentale; in questo caso l’episodio è narrato con grande efficacia e con spunti naturalistici che ricordano la pittura ellenistica, per esempio nella raffigurazione dell’asino. Nel loro complesso, i dipinti di Santa Maria foris portas presentano caratteri simili a quelli della pittura bizantina. Sono perciò attribuiti a uno o due artisti provenienti dall’Impero d’Oriente, anche se alcuni errori nelle scritte in greco potrebbero far pensare a un lombardo che imita modelli di Costantinopoli. In mancanza di dati storici, è difficile stabilire una collocazione temporale: le datazioni proposte, fondate su confronti con altre opere o su considerazioni iconografiche, vanno dalla fine del VI al X secolo.

Basilica di Sant'Agnese a Roma 

L’abside della Basilica di Sant’Agnese fuori le mura a Roma, ricostruita nel VII secolo, è ornata di un mosaico raffigurante la santa titolare tra due papi (67), tra cui, a sinistra, Onorio I (625-638) che presenta il modello della chiesa; in alto appare la mano di Dio. Il mosaico è stato rifatto in alcune parti. Molti aspetti lo avvicinano all’arte bizantina: questa circostanza può essere spiegata con la presenza a Roma di governatori bizantini e di monaci di origine orientale. Le figure, in particolare sant’Agnese con le ricche vesti adorne di gemme, appaiono frontali e bidimensionali, nettamente separate l’una dall’altra. Lo sfondo dorato occupa gran parte della composizione e le conferisce un aspetto ultraterreno.

Abbazia di San Vincenzo al Volturno 

L’abbazia benedettina di San Vincenzo al Volturno, fondata all’inizio dell’VIII secolo, si trova vicino a Isernia, in Molise, ma nel Medioevo apparteneva all’area culturale di Benevento, centro longobardo. Tra i dipinti che si sono conservati, quelli della cripta costruita sotto l’abate Epifanio (824-842) si segnalano per la ricchezza iconografica. Insieme a composizioni di significato teologico complesso, compaiono due scene di martirio, presentate come esempi di virtù per i fedeli. Nel Martirio di san Lorenzo (68) la graticola suggerisce una certa profondità spaziale, ma l’attenzione del pittore sembra concentrata soprattutto sulle possenti figure angeliche che scendono in soccorso del santo.

Monastero di San Giovanni a Müstair 

L’area alpina conserva svariate testimonianze di pittura altomedievale. Tra queste, la decorazione della chiesa del Monastero di San Giovanni a Müstair (69), nel cantone dei Grigioni (Svizzera), illustra in modo organico temi dell’Antico e del Nuovo Testamento in un centinaio di scene inquadrate da cornici a fiori e foglie. Il monastero fu fondato da Carlo Magno all’inizio del IX secolo, ma i dipinti potrebbero risalire al regno del figlio Ludovico il Pio (814-840), durante il quale la regione assume importanza strategica. La tecnica pittorica mista, con parti dipinte a secco e altre a fresco, è simile a quella bizantina, ma i caratteri espressivi si allontanano dall’eleganza formale dell’arte di Costantinopoli.

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico