12.  DAL PALEOCRISTIANO ALL'ALTO MEDIOEVO



Flabello di Tournus, 868 ca., osso, avorio,metallo, pergamena, h 78 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello.

L'EPOCA E LE IDEE

L'affermazione del Cristianesimo 

La coesione delle prime comunità di fedeli cristiani consente alla nuova religione di sopravvivere alle persecuzioni dell’età imperiale e di continuare a radicarsi nella società, fino a essere riconosciuta dal potere imperiale: nel 313 l’Editto di Milano concede libertà di culto a tutte le religioni, e quindi anche ai cristiani, mentre nel 380 l’imperatore Teodosio proclama il Cristianesimo religione ufficiale dell’Impero. Il culto cristiano, praticato inizialmente in case private, assume una rilevanza pubblica e comincia a essere ospitato presso i grandi edifici religiosi e civili romani, riadattati alla liturgia cristiana.
La nuova religione si afferma anche tra le popolazioni germaniche che vivono ai confini dell’Impero, soprattutto nell’interpretazione proposta dall’arianesimo, la dottrina elaborata dal prete alessandrino Ario (secondo cui Gesù non era da intendersi Figlio di Dio in senso proprio, ma solo come la più eccellente delle sue creature) e condannata come eretica dal Concilio di Nicea del 325 d.C. All’evangelizzazione dei popoli germanici contribuisce in maniera decisiva il monachesimo, che si afferma in Occidente con la figura di san Benedetto da Norcia, fondatore dell’Abbazia di Montecassino (529 d.C.).

Oriente e Occidente: due destini diversi

Nel 395, alla morte di Teodosio, l’Impero romano è definitivamente diviso tra Impero d’Occidente e Impero d’Oriente. La storia dell’Impero d’Oriente – o Impero bizantino, dall’antico nome della sua capitale, Bisanzio – prosegue fino al 1453, quando Costantinopoli sarà conquistata dai Turchi. Il suo territorio comprende la Penisola anatolica, le coste del Mediterraneo orientale e parte della Penisola balcanica (compresa la Grecia), ma anche alcuni territori occidentali riconquistati dall’imperatore Giustiniano I nel VI secolo. Tra questi vi sono alcune aree della Penisola italica, la Sicilia, la Sardegna e la Corsica: in virtù di questa presenza, oltre che per i continui scambi commerciali e culturali, la civiltà bizantina esercita un profondo influsso sull’Europa occidentale.
L’Impero d’Occidente, invece, cade nel 476, con la deposizione di Romolo Augustolo da parte di Odoacre, re dei Goti. Nei suoi territori si formano i Regni romano-germanici, nuove entità statali frutto della fusione – dopo l’iniziale contrapposizione – della cultura germanica con quella latina.

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L'Occidente medievale

La fine dell’Impero d’Occidente segna, secondo la periodizzazione tradizionale, l’inizio dell’Alto Medioevo, che dura fino all’Anno Mille, quando prende avvio un generale movimento di ripresa economica e culturale che gli storici chiamano Basso Medioevo (e che termina a sua volta nel XV secolo). L’interpretazione originaria del termine "Medioevo", inteso come una parentesi buia – un’"età di mezzo", appunto – tra l’antichità e il Rinascimento, è stata in gran parte rivista dalla storiografia moderna, che ha sottolineato invece la continuità con l’antico, a più riprese sentita e affermata dagli stessi protagonisti della vita politica e culturale del tempo.
Tra i nuovi regni che si formano in Europa occidentale, quello dei Longobardi occupa gran parte dell’Italia tra il VI e l’VIII secolo. I suoi territori sono suddivisi tra Langobardia maior (Italia settentrionale e Toscana) e Langobardia minor (ducati di Spoleto e Benevento), separate tra loro dai possedimenti bizantini, che successivamente passano sotto il controllo della Chiesa. La capitale è Pavia, ma i ducati godono di una larga autonomia.
Le tradizioni longobarde sono lontane dalla civiltà giuridica e amministrativa dei Romani. Tuttavia, con il passare dei decenni, l’abbandono della fede ariana in favore di quella cattolica e la promulgazione dell’ Editto di Rotari (643), il primo codice scritto di leggi longobarde, contribuiscono all’integrazione dei Longobardi con le popolazioni italiche e alla formazione di una nuova civiltà, che dura fino alla sconfitta subita da parte dei Franchi nel 774.
Anche i Franchi sono un popolo di origine germanica, proveniente dalla regione del Reno. Grazie al loro re Carlo Magno, incoronato imperatore da papa Leone III nell’anno 800, nel cuore dell’Europa medievale rinasce l’idea di un impero universale – l’Impero carolingio, dal nome della dinastia inaugurata da Carlo – in grado di governare popoli diversi per cultura e tradizioni. Il progetto politico di Carlo è ripreso dai suoi eredi diretti e indiretti, tra i quali vi è la dinastia sassone degli Ottoni che guida il Sacro Romano Impero Germanico nel X secolo, e spiega come l’idea della ripresa delle tradizioni di Roma sia particolarmente viva per buona parte dell’Alto Medioevo. Come vedremo, quest’idea avrà un’influenza diretta sulla cultura, dando luogo a due tra i più importanti fenomeni artistici dell’epoca, le cosiddette "rinascenze" carolingia e ottoniana.

Dossier Arte - volume 1 
Dossier Arte - volume 1 
Dalla Preistoria al Gotico