Come è fatto l’interno della Terra

 Unità 4 DENTRO LA TERRA ›› 1 L’interno della Terra

COME È FATTO L’INTERNO DELLA TERRA

Immaginando di poter compiere un viaggio verso il centro della Terra, partendo dall’esterno, incontreremmo tre strati principali (1).

  • La crosta terrestre, ossia il “guscio” che ricopre il Pianeta, è lo strato più superficiale e solido, ed è costituito dai continenti e dai fondali oceanici. È sottile e di spessore variabile da circa 65 km in corrispondenza delle montagne a circa 35 km in pianura, fino ad assottigliarsi a circa 5 km in corrispondenza degli oceani. La crosta è composta da minerali, prevalentemente silicio e alluminio, che a loro volta si aggregano a formare le rocce.
  • Il mantello, lo strato che si trova immediatamente sotto la crosta terrestre, occupa circa l’80% del volume della Terra. Ha uno spessore di circa 2900 km ed è costituito prevalentemente da silicio e magnesio. Il mantello è formato da due strati, il mantello superiore e il mantello inferiore. Il mantello superiore, a sua volta, comprende una parte più superficiale, rigida, dello spessore di circa 70 km, che insieme alla crosta terrestre forma la litosfera, e uno strato sottostante chiamato astenosfera, costituito da roccia parzialmente fusa, il magma (che può emergere in superficie attraverso le eruzioni vulcaniche). Il mantello inferiore, che scende in profondità fino a toccare il nucleo, è semisolido.
  • Il nucleo è la parte più interna della Terra. Si pensa che sia costituito prevalentemente da materiale ferroso. Ha un raggio di circa 3480 km e costituisce circa il 16% del volume del Pianeta. È formato da una parte più esterna liquida (costituita da ferro e nichel) e da una interna solida (ferro).

(1) L'interno della Terra

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I tre strati principali sono separati uno dall’altro da zone di discontinuità: è proprio in corrispondenza di tali zone che le onde sismiche vengono deviate, in quanto si passa da uno strato con determinate caratteristiche a un altro con caratteristiche diverse. La zona di discontinuità più superficiale, quella che separa la crosta terrestre dal mantello, è chiamata discontinuità di Mohorovicic (spesso abbreviata in Moho), dal nome dello scienziato croato che la individuò nel 1909. L’altra zona di discontinuità, più profonda, in corrispondenza del passaggio dal mantello inferiore al nucleo, è chiamata discontinuità di Gutenberg, dal nome dello scienziato americano che la identificò nel 1912.
Negli anni ’60 del Novecento è stata individuata un’ulteriore zona di discontinuità, situata tra il nucleo esterno e il nucleo interno, a una profondità di 5050 km: si tratta della discontinuità di Lehmann, dal nome della sismologa danese che la scoprì.

  Uso le domande guida  
  • Perché l’interno della Terra non può essere osservato direttamente?

  • Come varia lo spessore della crosta terrestre?

  • Dove si trova l’astenosfera?

  • Che cosa sono le zone di discontinuità?

    SCIENZE +     Isostasia

Abbiamo visto che lo spessore della crosta terrestre è variabile: maggiore in corrispondenza delle montagne, minore dove si estendono le pianure, e minore ancora sotto gli oceani. A sua volta, la litosfera raggiunge profondità diverse nell’astenosfera, in base a un fenomeno chiamato isostasia: dato che l’astenosfera è parzialmente fusa e ha quindi un comportamento plastico, la litosfera vi galleggia sopra e affonda in essa tanto più in profondità quanto maggiore è la sua massa.
Ciò è paragonabile a quello che avviene quando si appoggiano dei pesi sopra una rete elastica: maggiore è il peso, maggiore sarà l’affondamento. Così, in corrispondenza delle montagne, la massa maggiore che costituisce la crosta continentale fa sì che vi sia un affondamento maggiore nell’astenosfera rispetto a quello che si verifica sotto le pianure. Si tratta di una condizione di equilibrio che ricorda quello che avviene agli iceberg: più l’iceberg è grande, più è pesante, e più la sua parte sommersa si trova in profondità nell’acqua.

Scienze evviva! - volume D
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La Terra